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[v. 58-79] | c o m m e n t o | 743 |
sto finge l’autore: imperò che, secondo ragione naturale, questo non si può vedere; ma per ragione teologica sì, e però prega Beatrice che gliel dichiari.
C. XXVIII. — v. 58-79. In questi sette ternari lo nostro autore finge come Beatrice rispuose al suo dubbio; ma prima disse la cagione, per che a lui era malagevile, cioè la negligenzia dello studio, dicendo cosi: Se li tuoi diti; cioè di te Dante, non sono a tal nodo Sofficienti; cioò bastevili a sciolgere tale nodo, cioè tale difficultà e malagevilezza di dubbio; e parla al suo modo usato, usando permutazione, ponendo li diti per lo ingegno, e lo nodo per la malagevilezza del dubbio, cioè: Se ’l tuo ingegno non è bastevile a sciolgere questo dubbio, non è meraviglia; et assegna la cagione, per che, cioè per la negligenzia de lo studiare e cercare la verità, dicendo: Tanto per non tentare; cioè 1 per non cercare di sciolgerlo, è fatto sodo: lo nodo della fune, quando sta grande tempo che non si sciolge, o che non s’allenti, tuttavia rassoda; e così lo dubbio delle cose intellettuali, quando non si cerca co lo studio de la scienzia a trovare la verità, diventa più forte l’un di’ che l’altro. Così la donna mia; cioè così disse Beatrice, come detto è, poi; cioè dopo le dette parole, disse; cioè Beatrice a me Dante: Piglia Ciò ch’io ti dicerò 2; cioè quello, che io Beatrice dirò a te Dante, a dichiaragione del tuo dubbio, se vuoi saziarti; cioè se vuoi saziare lo tuo desiderio, che è di sapere come risponde l’esemplo a l’esemplare, Et intorno da esso t’assottiglia; cioè tu, Dante, assottiglia lo ingegno tuo intorno a quello che io ti dirò. Li cerchi corporal; cioè de’cieli, che sono corpi, sono ampi: cioè grandi, et arti 3; cioè piccoli e stretti, Secondo ’l più e ’l meri della virtute; cioè secondo la quantità della virtù, ch’elli ànno; e però dice: Che; cioè la qual virtù, si distende per tutte lor parti: imperò che li corpi celesti ànno virtù, la quale influeno 4 giuso ne li elementi e nelle cose elementate; la quale virtù è messa in essi da Dio per mezzo delli Angeli. Maggior bontà; cioè quello cielo, che à maggior virtù, vuole fare maggiore influenzia e maggiore effetto ne li elementi e ne le cose elementate; e però dice: vuol far maggior salute; cioè che maggiore effetto di salute fa la grande virtù, che la piccola. Maggior salute maggior corpo cape; cioè maggior corpo contiene maggior salute: imperò che nelle cose corporali maggiore effetto fa lo corpo grande che lo piccolo, se non rimanesse già per mancamento delle sue parti; e però adiunge: S’elli à le parti equal-