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p a r a d i s o x x v i i i . |
[v. 40-54] |
per rispetto della terza, e questo si dice proprio de la seconda; e quelli della terza ànno per proprietà e per participazione quello medesimo, che detto è, secondo che s’applica a le cose singulari, siccome esse dipendeno da singulare o da propria cagione; et in ciascuna girarcia è chi tiene in primo grado per proprietà quello che detto è, e per eccesso per rispetto del secondo grado. E così chi tiene quello, che detto è, in secondo grado per proprietà e participazione, e per eccesso per rispetto del terzo grado, e così chi tiene quello, che detto è, in terzo grado per proprietà e participazione, e per eccesso a rispetto di quelli della seconda girarcia, e così sono tre ordini. E per questo quello, che è nel superiore per proprietà et eccesso, è nel secondo per participazione, per rispetto del primo, e per eccesso, per rispetto del terzo; e così tutte le perfezioni spirituali sono in tutti li Angeli comunemente; ma più sono abondanti nelli superiori, che nell’inferiori, è così li offici delli inferiori sono nelli inferiori per proprietà, e ne’ superiori per eccesso. Et acciò che si vegga meglio, vegnamo a la particularità. La proprietà de’ Serafini si è per eccesso in ardore di carità, et assimigliali santo Dionisio al fuoco per tre cagioni. La prima si è che, come lo fuoco per suo proprio moto va in sue mai non declina; così questi tendono lo suo amore in Dio e mai da quello non declinano. La seconda cagione è che, siccome nel fuoco è virtù attiva e penetrabile; così l’ardore di questi è attivo e penetrabile nel divino amore. La terza cagione si è, come nel fuoco è luce e chiarità; così l’ardore di questi è lucido e chiaro e rimosso da ogni tenebra. Li Cherubini ànno per propietà uno eccesso in scienzia, e così sono interpetrati pienezza di scienzia quanto a quattro cose; la prima: però che ànno perfetta visione d’Iddio; la seconda, che ricevono pienamente lo lume divino; la terza, che contemplano nella bellezza dell’ordine di tutte le cose; le quali cose et ordine è derivato da Dio; la quarta, che la loro scienzia copiosamente danno a li altri Angeli degli altri ordini. La proprietà de’ Troni si è che immediate cognosceno la cagione delle eperazioni divine; e benchè tale cognoscere sia ne’ superiori ordini, in quelli è per eccesso; ma in essi è per proprio modo; e sono questi Troni per Dionisio assimigliati a sedie per quattro similitudini. La prima si è che, come la sedia è levata da terra; così lo cognoscimento d’essi si leva a cognoscere le ragioni dell’operazioni d’Iddio. La seconda è che, come ferma sta la sedia; così questi sono fermi nella divinità, et essa 1 fede è in essi. La terza è che, come la sedia riceve lo sedente, e con quella può essere portato; così li Troni riceveno Iddio, e per alcuno modo
- ↑ C. M. e ferma fede ànno in essa. La