[v. 22-39] |
c o m m e n t o |
739 |
mostrare la sua potenzia, sapienzia e bontà, creature dissimili a sè, e questa fu la creatura corporale come sono li cieli. E, per mostrare ancora meglio la sua potenzia, sapienzia e bontà, produsse la creatura mista di corpo e d’anima intellettiva, e questo fu l’omo, lo quale quanto a l’anima è compagno degli Angeli et è simile a loro, e quanto al corpo è di natura corporea. E produsse ancora la quarta cosa che fusse in parte simile a l’omo, et in parte differente, e questa è la creatura animale, che à anima sinsitiva come l’uomo; ma non ragionevile, et à corpo; sicchè è creatura corporea tanto, creatura corporea animata sensibile tanto, creatura corporea animata sensibile e ragionevile tanto, e creatura corporea ragionevile intellettiva. Et a questa tale creatura incorporea ragionevile et intellettiva lo suo creatore diede cognizione universale e particulare per proprietà e per eccesso; cioè per sì fatto modo che non l’ebbe sì perfettamente l’uomo; e per proprietà: imperò che è proprio all’uomo, et a la creatura corporea ragionevile cognizione universale e particulare per participazione: imperò che in ciò participa cogli Angeli, e per eccesso diede la particulare, sicchè in ciò avanza la creatura corporea sensitiva; et a la creatura corporea sensitiva cognizione particulare per proprietà e tanto per participazione. E la cognizione universale e particulare, che è ne li Angeli, si divide in tre modi: imperò che tale cognizione universale di verità o ella è immediatamente da Dio, e questa è ne la prima gerarcia, secondo che procede dal principio universale; o ella è come effetto produtto da la prima cagione, per mezzo de la seconda cagione, e già moltiplicato, e questo si conviene a la seconda girarcia; o ella cognizione universale e particulare, secondo che s’applica a le cose singulari, siccome esse dipendono da singulare e da proprie cagioni, e tale modo si conviene a la terza girarcia. E perchè in ciascuna di queste tre cognizioni sono tre gradi; sommo, mezzano et infimo, però sono tre ordini. L’operazione delle creature intellettuali è per intelletto, e per consequente per voluntà: imperò che, come intendeno la voluntà d’Iddio; così vogliano: e come vogliano; così operano, et in questo operare sono li detti tre gradi. E, per avere notizia più espressa de li Angeli, debbiamo considerare l’operazioni loro e li offici essere distinti in questo modo. La prima girarcia à cognizione universale e particulare da la prima cagione senza mezzo per proprietà e per eccesso: imperò che questo è proprio a la prima girarcia; et in questo eccedono li Angeli de la prima gerarcia quelli della seconda; e quelli della seconda ànno per proprietà e participazione questo medesimo, che è detto, come effetto produtto dalla cagione por mezzo della seconda, e già moltiplicato, e per eccesso