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[v. 112-126] | c o m m e n t o | 61 |
verrà meno sopra la detta dubitazione, anco sempre refulgerà; e però dice, Che; cioè la quale luce, ti tremolerà; cioè tremerà a te Dante, nel suo aspetto; cioè nel suo ragguardamento. Quando l’omo ragguarda le stelle vede tremare lo loro fulgore, e questo è perchè lo suo splendore scintilla come fa lo fuoco, e dimenasi come fa la fiamma del fuoco: e così come la fiamma più trema quanto più cresce; così la verità quanto a più più è nota, tanto più si vede lo suo splendore: e però come la fiamma quanto più s’accende, più trema; così la verità quanto più si dibatte, tanto più si schiara e più accende lo intelletto al suo amore; dunqua lo tremolar della luce nello aspetto di Dante non è altro che lo accendere dello amore inverso la verità che è luce dello intelletto. E questo finge Dante che Beatrice dicesse, per farlo attento a quella verità che dovea manifestare; cioè che fusse cagione del turbo della Luna, della qual cosa dirà nella sequente parte.
C II — v. 12-126. In questi cinque ternari lo nostro autore finge come Beatrice incominciasse a dimostrare la cagione vera del turbo che appare nel corpo della Luna; e finge che si facesse da lunga, dimostrando ciò che dice santo Agostino e tutti li Teologi che Iddio è prima e somma cagione di tutte le corporali e spirituali mutazioni, e così è cagione de le qualità che sono nei corpi celesti varie e differenti, e così è cagione del turbo e del chiaro ch’è ne la Luna; e questo finge l’autore convenientemente: imperò che, inducendo a parlare Beatrice, nolla dè introducere altremente che parlino quelli, li quali ogni cosa riducono a Dio, sì come a prima e vera cagione d’ogni cosa corporale e spirituale. Ma niente di meno l’autore sapea bene quello che diceno li omini li quali n’ànno diverse oppinioni, sì come coloro che diceno quello che è detto di sopra; cioè che la rarità sia cagione del turbo de la Luna; la quale oppinione l’autore nostro dimostra di sopra essere falsa. Altri sono che diceno che lo corpo lunare è fulgido come è uno specchio, e però in esso si riflettono li raggi solari come in uno specchio: e come nello specchio si rappresenta a la vista di chi vi guarda ogni cosa postali dinanzi; così diceno che nella Luna si rappresenta e figura la spera della terra che è divisa in tre parti; cioè Asia che è la parte orientale et è grande quanto l’altre due insieme col mare mediterraneo; Africa che è dalla parte miridiana; et Europa che è dalla parte settentrionale, et amendue si stendeno infino a l’occidentale oceano, et intorno a la terra e di sotto è la spera dell’acqua, la quale anco si rappresenta nella Luna come in uno specchio; e però tutta l’altra parte nella quale si rappresenta l’acqua è chiara nella Luna, e quella nella quale si rappresenta la terra, è turba: e come sono le tre parti de la terra; così si vedeno tre turbi, l’uno grande come è