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C A N T O XXVII.
1Al Padre, al Filio, a lo Spirito Santo
Cominciò gloria tutto ’l Paradiso,
Sì che m’inebriava il dolce canto.
4Ciò, ch’io udia, mi sembiava un riso1
Dell’universo; per che mia ebriezza
M’intrava per l’udito e per lo viso.2
7O gioia! o ineffabile allegrezza!
O vita intera d’amore e di pace!
O senza brama sicura ricchezza!
10Dinanzi alli occhi miei le quattro face
Stavano accese, e quella, che pria venne,
Incominciò a farsi jpiù vivace;
13E tal ne la sembianza sua divenne,
Qual diverrebbe Iove, s’elli e Marte
Fusser uccelli, e cambiassersi penne.
14La Providenzia, che quivi comparte
Vice et officio, nel beato coro
Silenzio posto aveva da ogni parte,
19Quand’ io udi’: Se io mi trascoloro,
Non ti meravigliar: che, dicendo io,
Vedrai trascolorar tutti costoro.