Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
698 | p a r a d i s o x x v i . | [v. 91-102] |
per la sua virtù naturale, che; cioè la quale virtù, la sublima; cioè la leva in alto, Fec’io; cioè Dante, come la fronda, in tanto in quanto ella; cioè Beatrice, diceva; cioè le parole dette di sopra, Stupendo; cioè meravigliandomi, e poi mi rifece sicuro; cioè me Dante, Un disio; cioè uno desiderio, di parlare; cioè a lo spirito quarto, che era venuto, und’io; cioè per la qual cosa io Dante, ardeva; cioè ardentemente desiderava che questo fusse.
C. XXVI — v. 91-102. In questi quattro ternari lo nostro autore finge com’elli parlò ad Adam, lo quale elli finse di sopra che fusse lo quarto lume che era venuto; e pregollo che egli sodisfacesse a la sua voglia, la quale elli vedeva, dicendo cosi: E cominciai; cioè Dante a parlare: O pomo; ecco che assomiglia Dante Adam ad uno pomo, che; cioè lo quale pomo, maturo Solo produtto fusti; cioè 1 da Dio, che fece l’uomo del limo della terra, et inspirò in lui lo spiracolo della vita e produsselo grande in età di 33 anni o quinde intorno; e però dice l’autore che solo Adam fu produtto da Dio in età e statura perfetta, nessuno altro uomo no: imperò che tutti nasciamo infanti e piccoli, e di tempo in tempo cresciamo in senno et in istatura infin che vegniamo al periodo, cioè a la misura che la natura àne dato a ciascuno, o padre antico; ben si li conviene questo nome padre: imperò ch’elli è stato padre di tutta l’umana spezie: imperò che tutti li omini e le femine sono figliuoli di Adam; e ben dice antico: imperò che erano passati dalla creazione sua più di 5000 anni, A cui; cioè al quale, ciascuna sposa; cioè ciascuna donna, che si marita, è figlia: imperò che è nata di lui, e nuro 2; cioè e nuora: imperò che è sposa di colui, che è anco nato di lui, Divoto quanto posso a te supplico; cioè prego io Dante con quanta devozione posso, Perchè mi parli; acciò che tu mi parli, tu; cioè Adam, vedi mia voglia; cioè vedi la mia voluntà: imperò che la vedi in Dio, come più volte è stato detto di sopra, E, per udirti tosto; cioè per non penare ad udirti, nolla dico; cioè la mia voglia, perchè tardere’ a dirla. Tal volta; cioè alcuna volta, uno animal coverto broglia; cioè desidera dentro nell’animo suo sotto la sua copertura corporale, Sì; cioè per sì fatto modo, che l’affetto; cioè che lo desiderio suo, che à d’entro, convien che si paia; cioè si manifesti di fuora, Per lo seguir che face in lui; cioè per l’effetto che fa seguire in lui, cioè nel detto animale, la voglia; cioè imperò che la voluntà fa che l’effetto seguiti in lui lo movimento dentro, et opera quello che lo primo movimento che viene vuole; e li primi movimenti, che sono dentro nell’anima, non sono in nostra podestà. Et