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[v. 25-45] | c o m m e n t o | 693 |
che esceno del lume divino. Più che ad altra; cioè essenzia, convien che si mova La mente, amando; cioè esercendo l’atto suo de l’amare, di ciascun; cioè omo, che; cioè lo quale, cerne Il vero; cioè vede la verità d’esso bene, in che; cioè nel quale bene, si fonda questa prova; cioè questo argumento, lo quale è dimostrato di sopra. Poi che àe dimostrato come per argomenti filosofici la mente umana dirizza l’amore suo inverso Iddio, ora vuole dimostare come per l’autorità della santa Scrittura ancora la mente dirizza l’amore suo inverso Iddio, dicendo: Tal vero; cioè quale è detto di sopra, a lo intelletto mio; cioè di me Dante, scerne; cioè fa noto e manifesto, Colui; cioè quello savio Teologo, che mi dimostra;" cioè lo quale dimostra a me Dante, il primo amore; cioè d’iddio, Di tutte le sustanzie sempiterne; cioè di tutti li angeli e di tutti li omini; et allora sempiterne si debbe intendere perpetue, altramente si debbe intendere delle cose create della prima materia come sono li elementi, li quali tutti inclinano a Dio siccome a prima cagione. Scernel la voce del verace Autore; cioè mi dimostra che l’amore si debbe dirizzare a Dio la voce d’esso Iddio, che è veracissimo autore, Che; cioè lo quale autore, dice a Moise; che fu guida del populo d’Israel ine la terra di promissione, di sè parlando; cioè di sè Iddio. Io; cioè Iddio, ti farò sentire ogni valore; cioè farò sentire a te Moise ogni valore, siccome è scritto ne l’Esodo cap. iii ec: Ego sum Deus patrum vestrorum. Ego sum qui sum ec., che si contegnano nei detti luoghi dove si dimostra che Iddio è principio e fine d’ogni cosa, e chi sente lui sente ogni valore et ogni bene. Scernimel tu; cioè tu, santo Ioanni, mi dimostri lo sommo bene, ancora, cominciando L’alto preconio; cioè l’alto manifestamento e publicamento della divina essenzia, siccome appare nel suo Evangelio, quando disse: In principio erat Verbum ec. e massimamente quando dice: erat lux vera, quœ illuminat omnem hominem venientem in hunc mundum ec. — , che; cioè lo quale preconio, cioè la buona imbasciata, grida; cioè con grande fervore e con publica voce manifesta, l’arcano; cioè lo secreto, Di qui; cioè del cielo, laggiù; cioè nel mondo: imperò che santo Ioanni nel suo Evangelio manifestò ai mondani la divina essenzia e le cose secreto d’Iddio, quanto fu possibile a l’omo comprendere, e sopra ogni altro bando; cioè sopra ogni altro Evangelista: imperò che niuno delli altri manifestò tanto della divinità, quanto elli.
C. XXVI — v. 46-54. In questi tre ternari Io nostro autore finge che santo Ioanni raccogliesse la sua risposta, et oltra ciò lo dimandasse se altri incitamenti avea ad amare Iddio, che quelli che erano detti di sopra; e com’elli s’accorse a che veniva la dimanda di santo Ioanni, dicendo così Et io; cioè Dante, udì’; cioè dire santo Ioanni,