22E disse: Certo a più angusto vaglio
Ti conviene schiarir: dicer convienti
Chi drizzò l’arco tuo a tal berzaglio.
25Et io: Per filosofici argomenti,
E per autorità, che quinci scende,
Cotal amor convien che’n me s’imprenti:
28Chè ’l bene, in quanto ben, come s’intende,
Così accende amore, e tanto maggio
Quanto più di bontà in sè comprende.
31Dunqua a l’essenzia, ove è tanto vantaggio,1
Che ciascun ben, che fuor di le’ si trova,
Altro non è ch’un lume di suo raggio,2
34Più che ad altra convien che si mova3
La mente, amando, di ciascun che cerne
Il vero, in che si fonda questa prova.
37Tal vero a lo intelletto mio scerne4
Colui, che mi dimostra il primo amore
Di tutte le sustanzie sempiterne.
40Scernel la voce del verace Autore,5
Che dice a Moise, di sè parlando:
Io ti farò sentire ogni valore.6
43Scernimel tu ancora, cominciando7
L’alto preconio, che grida l’arcano
Di qui laggiù e sopra ogni altro bando.8
46Et io udi’: Per intelletto umano,
E per autoritadi a lui concorde9
De’ tuoi amori a Dio guarda ’l sovrano.
- ↑ v. 31. C. A. ove tanto è
- ↑ v. 33. C. A. che lume di
- ↑ v. 34. C. A. che in altro convien
- ↑ v. 37. C. M. cerne — C. A. sterne
- ↑ v. 40. C. M. Cerno la — C. A. Sternel la
- ↑ v. 42. C. A. farò vedere
- ↑ v. 43. C. M. Cernimel — C. A. Sternilmi tu ancora, incominciando
- ↑ v. 45. C. A. laggiù sovra
- ↑ v. 47. C. A. E per antichitade