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662 | p a r a d i s o x x i v . | [v. 124-141] |
Scrittura fusse parola d’Iddio; et adiunge la prova che si, et ultimo 1 s’egli credeva li miraculi, che si diceno, essere veri: et a tutte queste cose l’autore aveva pienamente risposto. Et ora finge che lo esaminasse delli articuli della fede, che è l’ultima cosa che s’appartenga a la fede; e però dice: Che a l’ultime fronde; cioè a l’ultimo adornamento della fede che sono li suoi articuli, come le frondi delli arbori, appressavamo; cioè eravamo tanto montati, che eravamo a l’ultimo della fede, Ricominciò; cioè a parlare da capo et esaminarmi. La grazia; cioè d’Iddio, che donnea; cioè che come donna 2 accompagna l’anima tua; e però dice: Co la tua mente: imperò che la mente dell’autore signoreggiava lo corpo suo operante, cioè la grazia d’Iddio, la bocca t’aperse; cioè di te Dante, Infin a qui; cioè in fine a questo luogo, sì, come aprir dovea; cioè la detta grazia la tua bocca aperse, convella si doveva aprire, Sicch’io; cioè san Piero, approvo ciò, che fuori emerse; cioè approvo ciò, che uscitte de la tua bocca. Ma or conviene esprimer quel che credi; cioè manifestare li articuli della fede, Et unde la credenza tua s’offerse; cioè 3 offeritte sè, cioè unde incominciò.
C. XXIV — v. 124-141. In questi sei ternari lo nostro autore finge come elli rispuose al dimando di santo Piero, dicendo cosi: O santo padre; finge l’autore che dicesse Dante a san Piero: imperò che gli papa si chiamano padri, e spirito: imperò che nel mondo fu padre, e quine spirito, che; cioè lo quale, vedi; cioè ora, che se’ in paradiso, Ciò che credesti; giuso quando eri nel mondo, sì; cioè per sì fatto modo, che tu vincesti; cioè tu, san Piero, essendo vecchio, Ver lo sepulcro; cioè di Cristo, i più giovani piedi; cioè li piedi di santo Ioanni, che era più giovano di te, e dovea correre prima che tu nel sepulcro di Cristo, e tu vi corresti innanzi tu, sicchè tu prima vedesti la resurrezione di Cristo, che elli, per la tua eccessiva fede, Comincia’io; cioè incominciai io Dante a parlare, come detto è, tu vuoi; cioè tu, san Piero, ch’io; cioè che io Dante, manifesti; cioè a te, La forma del pronto creder mio; cioè 4 del manifesto mio credere, qui; cioè in questo luogo, Et anco la cagion di lui; cioè del mio credere, chiedesti; cioè dimandasti tu, san Piero, ne la tua dimanda. Et io; cioè Dante, rispondo; cioè a te, ch’io credo in un Dio; cioè che io Dante credo in uno Iddio, Solo: imperò che non à compagnia: imperò che, non è, se non uno Iddio, et eterno; cioè senza principio e senza fine, che; cioè lo quale Iddio, Non moto: imperò che è stabile et immutabile, move tutto ’l Ciel: imperò