Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
658 | p a r a d i s o x x i v . | [v. 88-99] |
della fede. Nolli aria luogo; cioè non vi sarebbe per alcuno, ingegno di sofista; cioè di colui che argomenta scientificamente, o vero non vi potrebbe avere luogo ingegno d’ingannatore con argomenti apparenti: imperò che sofista è vocabulo greco che si interpreta savio o vero ingannatore. Così spirò; cioè così uscitte fuora lo parlare che non si può fare senza spirare, da quello amore acceso; cioè dallo spirito beato di san Piero, che era dentro dalla luce e da la fiamma, che detto fu di sopra. Indi; cioè dipoi, soggiunse; cioè al suo parlare di prima. Assai ben è trascorsa D’esta moneta; cioè della fede, già la lega; cioè la diffinizione, e ’l peso; cioè lo intelletto e la sentenzia della diffinizione; et usa qui lo colore 1, replicato molte volte di sopra, che si chiama permutazione, ponendo la moneta per la cosa diffinita, e per la lega la diffinizione, e per lo peso la intenzione della diffinizione. Ma dimmi; cioè ma dì, a me tu, Dante, se tu l’ài; cioè tu, Dante, nella tua borsa; cioè nella tua anima questa moneta, cioè questa fede. Ond’io; cioè per la qual cosa io Dante rispuosi, s’intende, Sì ò; cioè sì io òne la fede nell’animo, sì lucida; cioè sì chiara, senza dubbio alcuno, e sì tonda; cioè e sì perfetta: tondo è perfetto, perchè la figura tonda è la più perfetta che sia 2, Che nel suo conio; cioè nella sua forma: conio è forma della moneta, nulla mi s’inforsa; cioè nulla cosa m’è in dubbio; questo è verbo derivato da forsi, che è avverbio che significa dubitazione; unde inforsare si pone per dubitare 3.
C. XXIV — v. 88-99. In questi quattro ternari lo nostro autore finge come san Piero lo dimandò ancora unde elli ebbe questa nostra fede; e com’elli manifesta unde elli l’ebbe, dicendo così: Appresso; cioè incontenente dopo le dette parole, uscì de la luce profonda; cioè dell’anima di san Piero, che era in quella luce grandissima, di che fu detto di sopra, Che; cioè la quale, lì; cioè quive, splendea; cioè perchè la luce in che era risplendeva, che significa lo splendore della virtù e della carità che era nell’anima. Questa cara gioia; cioè la fede, ch’era gioia dei cristiani, Sopra la qual; cioè fede, ogni virtù si fonda; cioè ogni virtù teologica e cardinale àe per fondamento la fede, come detto fu, Onde ti venne; cioè unde ebbe principio in te Dante? et io; cioè et io Dante rispuosi. La larga ploia 4 De lo Spirito Santo; cioè la larga abundanzia della
- ↑ C. M. colore permutazione, del quale più volte è stato detto di sopra, ponendo
- ↑ A questo proposito mi ricorda aver detto s. Tommaso, commentando il secondo libro d’Aristotele - De Coelo - lez. iv, Linea continens circulum est perfetta, quia ei non potest fieri additio: finis enim ejus coniungitur principio. E.
- ↑ C. M. dubitare, e così s’intende: Nulla cosa m’occorse dubbiosa nella forma della fede.
- ↑ Ploia; pioggia, dal provenzale ploja o ploya. E.