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[v. 73-84] | c o m m e n t o | 55 |
se non quella, la quale come falsa à dimostrato produtta la natura angelica che è pura forma, la quale Iddio creò acciò che operasse come seconde cagioni nei corpi celesti e quelli operassono giuso nel mondo.
C. II — v. 73-84. In questi quattro ternari lo nostro autore finge che Beatrice, seguitando lo suo ragionamento, adducesse un’altra ragione demostrativa a mostrare la sua falsa oppinione 1, poi che avea mostrato falsa l’oppinione generale di tutti li corpi celesti; e dimostra ora essere falsa spezialmente nel corpo della Luna l’oppinione sua, dicendo così: Se raro fusse cagion del turbo; che è nella Luna, io ti dimando se quello raro è per tutto lo corpo lunare da l’una superficie all’altra, o è un pogo a dentro, e poi è lo denso, non puoi dire che sia per tutto: imperò che quando è l’eclissi del Sole si vedrebbe lo raggio del Sole trapassare di sotto a noi e questo non è, dunqua lo raro non passa dall’una superficie all’altra; se vuoi dire: Non è tutto raro; ma un pezzo e poi denso, di verso l’altra superficie, non dovrebbe, nè potrebbe però apparere lo turbo come si mosterrà per esperienzia nella parte che seguita; dunqua falsa è la tua oppinione per due ragioni, de le quali l’una fu posta di sopra e l’altra qui. Ora dice dunqua così: Ancor; adiungendo questa ragione a quello che è detto di sopra, se raro; cioè la rarità, come tu dici, fusse Cagion di quel bruno; cioè di quel turbido che si vede ne la Luna, che; cioè la qual cagione del bruno, tu dimandi od oltre; cioè, o tutto oltra infine a l’altra superficie, cioè da quella superficie che noi veggiamo a l’altra che è di sopra che noi non veggiamo, in parte; cioè in quella parte quivi u’è lo turbo, Fora di sua materia; cioè sarebbe della sua materia densa, la quale àe per l’altre parti nelle quali non è turbo, sì digiuno; per sì fatto modo 2 com’elli pure ine la nostra superficie, Esto Pianeto; cioè questo corpo lunare, o; sarebbe questo pianeto fatto di raro e denso meschiato insieme, sì come comparte Lo grasso e ’l magro un corpo; ecco che arreca la similitudine; lo grasso nel corpo significa la rarità, e’l magro la densità, e come lo corpo composto di grasso e di magro àe l’uno inanzi l’altro, così questo; corpo lunare, Nel suo volume; ecco che anco parla per similitudine del libro che l’una faccia à bianca, l’altra nera, cangerebbe carte; cioè muterebbe condizione come fa lo libro che muta le sue carte, che quale è bianca, e quale è nera, o men bianca, come appare che la faccia di verso la carne è bianca, e quella di verso lo pelo, nera, o men 3 bianca; e così lo corpo lunare non sarebbe tutto raro dall’una superfice all’altra, quine v’è turbo;