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650 | p a r a d i s o xxiv. |
C O M M E N T O
O Sodalizio eletto ec. Questo è lo canto xxiv, nel quale lo nostro autore finge come egli fu esaminato da santo Piero ne la fede, dimandandolo che cosa è fede, e poi d’altre cose che dependevano da essa. E dividesi questo canto in due parti principali: imperò che prima finge come santo Piero l’esaminò, dimandando della fede alquante declarazioni; nella seconda finge come santo Piero commendò la sua risposta, e poi come lo dimandò anco di quelle cose che s’appartegnano a la fede, et incominciasi quine: Allora udi’: ec. La prima, che sarà la prima lezione, si divide in sei parti: imperò che prima finge che Beatrice pregasse quelli beati spiriti che dovesseno dichiarare et ammaestrare Dante, e com’elli a ciò s’apparecchiano; nella seconda finge come una beata anima, cioè quella di santo Piero rispuose al prego di Beatrice, et incominciasi quine: Di quella, ch’io notai ec.; nella terza parte finge come Beatrice pregò santo Piero che tentasse Dante de la fede, et incominciasi quine: Et ella: O luce ec.; nella quarta parte finge l’autore come elli nel suo pensieri s’apparecchiò a rispondere, e come santo Piero lo dimandò che cosa è fede, e come Beatrice l’accennò che rispondesse, et incominciasi quive: Sì come il bacciellier ec.: nella quinta parte finge com’elli rispuose ai dimandi di santo Piero, dichiarando che cosa è fede, et incominciasi quine: La grazia; ec.; nella sesta parte finge che poi anco rispuose ad una altra dimanda che aveva fatto san Piero, et incominciasi quine: Et io appresso: Le profonde ec. Divisa la lezione, ora è da vedere lo testo coll’esposizioni letterali, allegoriche e morali.
C. XXIV — v. 1-18. In questi sei ternari lo nostro autore finge come Beatrice parlò a li beati spiriti, pregandoli che dichiarino lui dei suoi dubbi, e come ellino pregati feceno. Dice così: O Sodalizio; cioè o compagnia ad uno cibo, eletto a la gran Cena; cioè a quella di vita eterna, che è la beatitudine nostra, De l’Agnel benedetto; cioè di Cristo, che come agnello fu 1 menato a la morte de la croce, lo quale vedere è somma beatitudine, il qual vi ciba; cioè lo quale agnello vi pasce spiritualmente si debbe intendere, Sicchè la vostra voglia; cioè di voi beati, è sempre piena; cioè àe sempre suo contentamento. Se per grazia d’Iddio; senza la quale niuno bene si può operare, questi; cioè Dante, dice Beatrice, preliba; cioè innanti tempo assaggia, Di quel che cade da la nostra mensa; cioè de’ minuzzoli da la nostra piena e perfetta refezione: li santi in vita eterna ànno piena refezione di beatitudine; noi del mondo,
- ↑ C. M. fu immolato per li peccati dei peccatori, lo quale