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[v. 128-138] | c o m m e n t o | 643 |
nella quale Babillonia si lasciò l’oro, che aveva lo detto popolo: imperò che tutta la ricchezza loro fu tolta da quelli di Babillonia. Quivi; cioè nel cielo, triunfa, sotto l’alto Filio 1 D’Iddio e dì Maria; cioè sotto lo nostro signore Iesu Cristo che fu figliuolo d’Iddio, quanto a la deità, e di Maria quanto a l’umanità, di sua vittoria: imperò che li santi triunfano in vita eterna de la vittoria, che ànno avuto nel mondo, dove ànno vinto lo mondo, lo dimonio e la carne. E con l’antico e col nuovo concilio; cioè co li beati del Vecchio Testamento, e co li beati del Nuovo: concilio è congregazione di gente concordevile, Colui, che tien le chiavi di tal gloria; cioè santo Piero, che tiene le chiavi del paradiso, al quale Cristo disse: Et tibi dabo claves regni coelorum. Et quodcumque ligaveris super terram, erit ligatum et in coelis; et quodcumque solveris super terram, erit solutum et in coelis. E così àe introdutto l’autore santo Piero nel suo poema poeticamente, col quale fingerà nel sequente canto che venisse a parlamento. E qui finisce il canto xxiii, et incominciasi lo xxiv de la terza cantica.
- ↑ Filio, giusta il filius latino. E.