[v. 1-21] |
c o m m e n t o |
607 |
dre soccorre lo figliuolo. Et ecco le parole che usò: Mi disse; cioè
disse a me Dante Beatrice: Non sai tu che tu se’ ’n Cielo; quasi dicesse:
Ài tu dimenticato che tu se’ in cielo? E non sai tu; cioè Dante,
che ’l Cielo è tutto santo? Ben lo debbi sapere questo; e non sai tu,
Dante, ancora questo? E ciò che ci si fa; cioè in cielo, vien da buon
zelo; cioè da buono amore e desiderio di bene? Adunqua se tu ài
a mente queste tre cose; cioè che tu se’ in cielo, e ch’ elli è tutto
santo, e che ciò che ci si fa viene da buono amore e desiderio,
come temi tu o ti meravigli tu, Dante? Queste sono tre cose che
moralmente si debbono attendere in ogni cosa, cioè lo luogo, li abitatori
e l’opere che nel luogo si fanno: imperò che queste danno e
tolliono ogni sospetto. Lo luogo santo, li abitatori santi, l’opere piene
tutte di carità tollieno ogni timore et ammirazione; e così per contrario
lo luogo maladetto, li abitatori scelerati, l’opere viziosissime
danno ragionevilmente timore e meraviglia. Et oltra lo dimanda:
Come t’avrebbe trasmutato ’l canto; cioè come arebbe travallato 1
la tua mente lo canto che qui si fa, se tu lo potesse udire? Ma
come fu detto di sopra, li orecchi di Dante, che erano mortali, non
potevano comprendere si fatto canto, come 2 quine si fa; cioè sì alto,
che l’orecchio corporale nollo comprende, come l’occhio mortale
non comprende la letizia che in quello grado dei beati è, come fu
detto di sopra. Et io; cioè Dante, ridendo; rispuosi a Beatrice: Mo
pensar lo puoi; cioè avale lo puoi pensare, cioè tu, Beatrice, come
m’arebbe mosso lo canto. Poscia che ’l grido t’à mosso cotanto;
e qui ritorna anco al parlare Beatrice, poi che Dante intermisse
quella risposta, dicendo: Poi che ’l grido à mosso te Dante tanto,
quanto tu pari mosso, Nel qual; cioè canto, se ’nteso avessi iprieghi
suoi; cioè se tu, Dante, avessi inteso; nel qual grido fatto dai beati
spiriti li preghi che contenne quel grido, Già ti sarebbe nota la
vendetta; cioè sarebbe manifestata a te Dante la vendetta, cioè
de’prelati della santa Chiesa, dei quali è stato detto di sopra, Che
tu vedrai inanti che tu muoi; ecco che finge l’autore che Beatrice
dica che Dante debbe vedere la vendetta dei prelati della Chiesa
innanzi che muoia, siccome vidde in papa Bonifazio del quale fu
detto nella seconda cantica, e de’cardinali che 3 preseno li Pisani
in mare, quando fu la discordia tra la Chiesa e lo imperadore Federigo
(1241). La spada di quassù; questo è notabile. Finge l’autore
che Beatrice dicesse: E’ ti pare troppo indugiare a vedere questa
vendetta? Or sappi che La spada; cioè la iustizia punitiva, di
- ↑ C. M. travagliato
- ↑ C. M. come si fa qui, perchè essendo la virtù sensitiva dell’audito colla sua altezza, sì come gli occhi corporali non possono apprendere lo riso e la letizia
- ↑ C. M. che funno affogati in mare dalla gente dell’imperador Federigo, quando ebbe la guerra col papa. La spada