82Chè quantunche la Chiesa guarda, tutto
È de la gente che per Dio dimanda,
Non de’ parenti, nè d’altro più brutto.
85La carne dei mortali è tanto blanda,
Che giù non basta buon cominciamento
Dal nascer de la quercia al far la ghianda.
88Pier cominciò senza oro e senza argento,
Et io con orazioni e con digiuno,
E Francesco umilmente il suo convento.1
91E, se guardi al principio di ciascuno,
Poscia riguardi laddov’è trascorso,
Tu lì vedrai del bianco fatto bruno.
94Veramente lordan volt’è retroso:
Più fu lo mar fuggir, quando Iddio volse,
Mirabil a veder, che quel soccorso.2
97Così mi disse, et indi si ricolse
Al suo collegio, e ’l collegio si strinse;
Poi come turbo in sè tutto s’accolse.
100La dolce donna dietro a lor mi pinse
Con un sol cenno su per quella scala:
Sì sua virtù la mia natura vinse.
103Nè mai quaggiù, dove si monta e cala,
Naturalmente fu sì ratto moto,
Ch’agguagliar si potesse a la mia ala.
106S’io torni mai, Lettor, a quel devoto
Triunfo, per lo qual io piango spesso
Le mie peccata, e ’l petto mi perquoto,
109Tu non avresti in tanto tratto e messo
Nel fuoco il dito, in quanto viddi il segno,
Che segue ’l Tauro, e fui dentro da esso
- ↑ v. 90. C. A. umilmente suo
- ↑ v. 96. C. A. che qui il