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p a r a d i s o i i. |
[v. 31-35] |
lunare, e polita; ecco l’altra qualità, cioè ch’era polita sì, che lo corpo lunare, secondo la fizione dell’autore, era di nube lucida, spessa, solida e polita; et adiungne la similitudine, Quasi adamante: cioè come diamante, in che; cioè nel quale, lo Sol ferisse; cioè come lo diamante risprende 1 quando in esso riperquote lo Sole, così lo corpo della Luna da sè non è luminoso; ma è ricettivo di lume, e però la faccia che vede il Sole, sempre è luminosa e rifonde li raggi suoi a noi tanto, quanto ragguarda noi. Per entro sè; cioè per mezzo di sè, e dentro da sè, l’eterna margarita; cioè lo corpo lunare, lo quale assimillia ad una pietra preziosa 2, e però la chiama margarita; ma dice eterna: eterno è solo Iddio, dunqua conviene che si ponga impropriamente, cioè sempiterna: imperò che ebbe principio e dè avere fine, altramente si potrebbe intendere che si ponesse perpetua, et allora s’intenderebbe della influenzia che à a cagionare le cose di sotto a sè la Luna; cioè mutazione, per la qual mutazione nasce nelle menti umane e virtuose contemto 3 e dispregio delle cose mondane. La quale cosa poich’è incominciata nella mente umana virtuosa, colla grazia di Iddio, dura sempre, cioè in questa vita per grazia, e l’altra poi per gloria: imperò che l’anima che passa con sì fatta virtù di questa vita, già mai non la perde; e per questo intende l’autore che la Luna sia perpetua; cioè la influenzia sua del contemto del mondo. Potrebbesi anco dire secondo l’oppinione d’alquanti Filosofi che volesse intendere che ’l mondo non avesse avuto principio, dovesse avere fine; ma anco non sarebbe però veramente eterno; la qual cosa non credo che fusse oppenione dello autore. Ne ricevette; cioè ricevette noi, cioè Beatrice e me Dante: imperò ch’io Dante pensava, come la Santa Teologia c’insegna, a venire a sì fatto stato chente ànno coloro che dispregiano le cose del mondo, e con quel pensieri m’era inalzato alla contemplazione di sì fatta virtù, chente è lo contemto del mondo, e colla dottrina della santa Teologia, sì che ben posso dire che ricevette me e lei, poi ch’io era sì disposto, come acqua ricepe Raggio di luce; ecco la similitudine, cioè come l’acqua riceve lo raggio della luce in sè e sta unita; e che questo sia, appare nell’acqua chiara, che se non ricevesse luce non si vedrebbe quello
- ↑ Risprende; risplende, pel noto scambio tra le due liquide l ed r. E.
- ↑ C. M. preziosa che per altro nome si chiama perla: imperocchè la luna è di colore arientato, bianca come la perla; e benchè dica eterna, si dè intendere sempiterna: imperocchè ebbe principio e dè avere fine, e solo Iddio è eterno. Pottrebbesi ponere per perpetua, secondo che molti diceno dello Sole, e la Luna e le stelle saranno sempre; ma di po’ la fine del mondo si fermeranno e non gireranno più. Fu anche opinione d’alquanti Filosofi che ’l mondo
- ↑ Contemto; non curanza, dal latino contemptus. E.