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[v. 136-148] | c o m m e n t o | 555 |
che io dico ora, che già, per arra; cioè per caparra e fermezza, Di questo; cioè che l’opere di ciascuno si leggeranno nel detto libro, Nicosia; è una città di Cipri, e Famagosta; questa è anco una città di Cipri, e per questo s’intende l’isula di Cipri, che è in verso levante vicina a Ierusalem, Per la sua bestia; cioè per lo loro re, che è bestiale, si lamenti e garra; cioè per le sue opere bestiali che vede; e questo è fermezza che l’opere sue viziose e bestiali seranno più che le virtuose: imperò che ’l detto regno già si lamenta e grida per lo suo re bestiale: Chè; cioè imperò che, dal fianco dell’altre; cioè bestie, non si scosta; ma va pari a loro: imperò che è bestiale e vizioso come li altri; e così àe 1 contato l’autore, fingendo che parlasse, 16 2 regni che sono nella cristianitade. E qui finisce lo canto xix, et incominciasi lo xx.