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p a r a d i s o x i x . |
[v. 136-148] |
zio e nipote tra loro due, tanto egregia Nazione; quanto fu quella di don 1 Anfuso conte di Barsillona 2 e di Valenza e di Iacomo suo figliuolo che acquistò li reami, e due corone; cioè di Ragona. di Maiorica ec, àn fatto bozze; cioè vituperate come è vituperato l’omo quando la moglie li fa fallo. E quel di Portogallo; cioè e lo re dì Portogallo, Lì; cioè in quello libro, si cognosceranno: imperò che vi furno scritte l’opere sue: Portogallo è lo regno di Castilia, che altri lo chiama Castella, e di Norvegia; cioè e quel, cioè re di Norvegia, Lì; cioè in quello libro che detto è, si cognosceranno; cioè amenduni questi regi di Portogallo e di Norvegia si cognosceranno nel detto libro, perchè vi saranno scritte l’opere loro viziose e virtuose: Norvegia è uno 3 fiume posto nell’India, e quel di Rascia; cioè e lo rege di Rascia anco si cognoscerà quine, cioè nel detto libro, perche vi saranno scritte l’opere sue: Rascia è nella Schiavonia, Che; cioè lo quale re, mal à visto; cioè mal per lui àe veduto, il cogno di Vinegia; cioè lo cogno del ducato che si batte in Vinegia: imperò che, secondo che i’ ò, elli à falsificato quella moneta, cioè lo ducato dell’oro che si batteva e cugnava in Vinegia, che è cità marina posta in capo di Lombardia in sul mare Adriaco. Potrebbesi anco intendere ch’elli fusse sì vago del ducato dell’oro, che per quello facesse quello che non si debbe, e così male a suo opo arebbe veduto la detta moneta. O beata Ungaria; questo è uno regno che vicina co la Magna, et è di verso levante: dice l’aquila predetta, secondo che finge l’autore, che Ungaria sarà beata, se non si lascia Più malmenare; cioè che sia stata malmenata infine a qui; o volliamo intendere se non si lascia malmenare più; cioè da quinci inanti. Secondo lo primo intelletto si lodrebbe lo re d’Ungaria; secondo lo secondo si biasimarebbe: credo piuttosto lo primo: imperò che quelli regi d’Ungaria solevano essere buoni, e beata Navarra, Se s’armasse del monte che la fascia; in queste parole pare che 4 l’autore lodi lo re di Navarra, che faceva buono reggimento, sicchè lo 5 regno suo sarebbe beato se non fusse molestato dalle parti vicine, e però dice ch’ella sarebbe beata, s’ella s’armasse del monte che la fascia; cioè facesse sua difensione di quel monte che la circunda, sicchè le genti vicine nolla potessono offendere! E se dicesse dal monte, serebbe lo intelletto ch’ella si difendesse dai popoli che stanno in su quel monte che la circunda: imperò che, quanto in sè per lo suo re ella è bene governata: lo regno di Navarra è nell’occidente vicino alla Spagna. E creder dè ciascun; cioè fidele cristiano questo,
- ↑ C. M. don Iacomo figliolo di don Anfuso
- ↑ C. M. Barzellona
- ↑ C. M. è uno regno, e quel
- ↑ C. M. pare che la ditta aquila lodi lo
- ↑ C. M. sicchè ’l suo popolo sarebbe