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se io l’avesse avuto, io l’arei fatto. Quando si partiranno i du’ collegi; cioè quando se n’andranno li dannati a lo inferno, e li beati in paradiso; e così si dividerà lo collegio dei rei dal collegio dei buoni. L’uno; cioè quello de’ beati, in eterno; cioè in perpetuo ricco: imperò che sarà beato, e l’altro; cioè collegio dei dannati in perpetuo, inope; cioè povero: imperò che sarà dannato e privato della grazia d’Iddio. Che potran dir; ecco che descende l’autore a la materia di che vuole trattare; cioè dei regni e dei regi della cristianità, fingendo che parli la detta aquila, dicendo: Che potranno dire li regi di Persia, che sono infideli, ai vostri regi; cioè a li regi di vo’cristiani, che sono fedeli, al di’ de fiudicio, Come; cioè altresì tosto come, vedranno; cioè li detti regi infideli, quel volume aperto; cioè quello libro aperto; e questo sarà Cristo, nel quale si vedranno tutti li beni, che aranno fatto li beati, e tutti li mali che aranno fatti li dannati, Nel qual; cioè volume, cioè Cristo, si scriven tutti suoi dispregi; cioè ogni peccato che l’uomo fa, che ogni peccato è dispregio della dottrina di Cristo che non c’insegna se non virtù? Farà Iddio miraculosamente questo vedere ad ogni uno dannato e salvato, per gloria dei buoni e confusione dei rei.
C. XIX — v. 115-123. In questi tre ternari lo nostro autore finge che la detta imagine dell’aquila, seguitando la materia incominciata, cioè che nel libro di Cristo si leggeranno tutti li beni e mali delli omini, predicesse a lui dei mali grandi che doveano fare li regi cristiani; et anco quelli, che al presente faceano, li dimostrasse e manifestasse, incominciando da la parte settentrionale, nella quale sono quattro reami, cioè lo regno di Plaga, di Francia, di Scozia e d’Inghilterra, dicendo così: Li; cioè nel detto libro, si vedrà; cioè scritto, tra l’opere d’Alberto; cioè del re Alberto, re di Plaga, Quella; cioè opera viziosa e ria, che tosto moverà la penna; cioè a farsi scrivere; e per questo finge l’autore che nel 1300 non fusse anco fatta; ma tosto si fece poi, Per che; cioè per la quale opera, il regno di Plaga; che è nella Magna: Plaga è città capo del detto regno fi’ diserto; cioè sarà distrutto e disfatto. Ecco che predice quello che dè venire, per lo modo che dichiarato è stato più volte di sopra in questa opera. Questo Alberto fu imperadore coronato per papa Bonifazio nel 1248 1, e fu duca d’Osterich e combattette in campo con Astulfo re de’Romani detto Andulfo, e vinselo et ucciselo; ma non fu coronato, e fu prima conte d’Anassi, et al detto Alberto venne poi lo regno di Plaga, perch’elli fu figliuolo di Ri-
- ↑ Bonifazio VIII salì al pontificato nel 1294, ed Alberto nel 1298 a’ di’ 24 agosto fu coronato in Aquisgrana: Adolfo di Nassau o Nassovia era stato eletto a re dei Romani il 1.° maggio 1292. E.