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p a r a d i s o x v i i i . |
[v. 94-108] |
che anco v’è l’emme, perchè la terra è lo mondo del quale elll intende. E per questo, che finge che rimaseno in questa figura de l’emme, dà ad intendere che questi beati spiriti da lui veduti, e rappresentati quine infine a qui, erano li minori officiali e le persone singulari e private che erano valute nel mondo nelli atti e nell’amore della iustizia. E per quelli altri beati spiriti, che finge che vedesse scendere poi sopra lo colmo dell’emme e fare gilli a modo d’una corona, intese li regi e l’imperadori nel mondo, che sono stati nel mondo sopra li altri e governatoli co la iustizia; e questo dà ad intendere lo stare in sul colmo dell’emme a modo di gilli di corona. E per quello, che finge che alquanti di loro si levasseno e figurasseno lo collo e la testa d’un’aquila, intese che si rappresentasseno come in maggiore grado a la fantasia sua l’imperadori, che sono stati nel mondo e quelli che sono stati di maggiore perfezione di iustizia, siccome l’aquila è segno d’imperio e vola più alto che altro uccello. E come dirà di sotto, li altri beati spiriti, che erano in su l’emme rimasi, anco seguitorno la figurazione dell’aquila; e questo dà ad intendere che li regi e li signori grandi del mondo debbono tutti essere uniti a l’osservanzia de le leggi iuste imperiali; e però figura che quine si rappresentasseno in tale forma quelli che erano stati nel mondo osservatori de le iuste leggi imperiali; e però dice lo testo: Possa; cioè poi che li detti beati spiriti feceno le dette circulazioni 35 e le figurazioni predette, quando si riposavano, nell’emme; cioè nell’ultima lettera che era una M, del vocabol quinto; cioè di quel vocabulo che dice terram, nel quale l’M è ultima lettera, e quello vocabulo è lo quinto e l’ultimo di tutta questa autorità; cioè: Diligite iustitiam, qui iudicatis terram, — Rimaser ordinati; cioè li detti beati spiriti rimaseno tutti in figura d’uno M, fatto al modo di sopra, sì; cioè per sì fatto modo, che Iove; cioè che lo pianeto Iove, Parea d’argento lì; cioè in quello luogo, dove era l’emme, d’oro: imperò che li spiriti, che facevano l’emme, erano tutti ardenti in colore d’oro, distinto; cioè dal colore dell’ariento, del quale colore era per tutto. E per questo dà ad intendere che lo pianeto Iove è tutto di colore chiaro che pare ariento, salvo che quine dove era l’em, che parea quine d’oro E viddi; cioè io Dante, scender; cioè da alto, dal paradiso e dal cielo empireo, per rappresentarsi quine 1; e questo era quanto a la fantasia de l’autore, che col suo pensieri li astraeva dal ciclo empireo e faceali rappresentare quine, dove; cioè in quel luogo, nel quale, Era ’l colmo dell’emme; cioè in su la parte di sopra, e lì; cioè quine, quetarsi; cioè si riposorno, Cantando, credo, il Ben; cioè
- ↑ C. M. per rappresentarsi quine, dove;