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[v. 76-81] | c o m m e n t o | 523 |
però che ’l corpo di Iove è grandissimo, come è stato manifestato di sopra, Lo sfavillar dell’amor; cioè delli spiriti, ohe quine erano pieni d’amore e di carità, che; cioè lo quale amore, lì era; cioè in quello pianeto era rappresentato, Segnar; cioè per segno dimostrare, a li occhi miei; cioè di me Dante, nostra favella; cioè lo parlare di noi litterati: lo parlare dei litterati sono le figure delle lettere, le quali segnate alli occhi fanno quello che fa lo parlare alli orecchi: lo parlare manifesta alli orecchi lo concetto altrui, e così la scrittura manifesta alli occhi lo concetto altrui. E come augelli surti di rivera; ecco che, per dimostrare come questa facella si faceva alli occhi, arreca una similitudine dicendo che, come li uccelli che si levano da qualche ripa di fiume o di mare, siccome fanno le grue quando fanno loro passaggio, Quasi congratulando; cioè faccendo festa, a lor pasture; cioè che siano iunte a le loro pasture, Fanno di sè or tonda, or altra schiera: imperò che rappresentano varie figure di lettere, volando cioè 1 O, o V, e così dell’altre, Sì; cioè così, dentro ai lumi; che io vedea nel pianeto di Iove, sante creature; cioè beati spiriti, Volitando cantavano, e faceansi; cioè quelli beati spiriti, Or D; cioè in figura di questa lettera d, or I; cioè alcuna volta in figura di questa lettera i, or L; cioè alcuna volta in figura di questa lettera l, in sue figure; cioè nelle loro rappresentazioni, che faceano alli occhi miei. Prima cantando a sua rota moveansi; cioè prima si moveano quelli beati spiriti a sua circulazione, e cantavano. Poi, diventando l’un di questi segni; cioè fatto lo moto circulare diventavano l’una delle dette tre lettere cioè D, I et L, Un poco s’arrestavano; cioè si fermavano li beati spiriti, e taceansi; cioè e stavano cheti.
Ecco la fizione dell’autore: fa con grande sottilliezza; cioè come elli vidde nel corpo di Iove spiriti beati, che cantavano: Diligite iustitiam qui iudicatis terram, e moveansi per lo pianeto con moto circulare; e, poi che aveano fatto lo circulare movimento, si fermavano in modo delle lettere che entrano a dire le parole predette, che sono scritte nel principio del libro della Sapienzia di Salomone, a dimostrare che li beati spiriti, ch’elli finge che quine si rappresentino, siano stati nel mondo signori che ànno retto li popoli con ragione et iustizia. E perchè li loro movimenti sono stati da Dio e li loro fini sono stati tutti a Dio, però finge che ’l movimento loro sia circulare; e perchè sempre le loro parole sono state fondate in su la iustizia, però finge che cantino le predette parole che significano in vulgare: Amate la iustizia voi, che iudicate la terra: imperò che sì fatti signori sempre ammonisceno li officiali
- ↑ C. M. cioè o 0, o I, e