Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
506 | p a r a d i s o x v i i . | [v. 94-105] |
raio seguente feceno pace con lui, non potendoli resistere, feceno pace con lui come a lui piacque, e promisserli di rimettere li ghibellini dentro che n’erano cacciati. E nel 1318 poi messer Cane colla parte ghibellina di Lombardia ebbe Cremona per una porta che fu loro data; e poi nel 1319, perchè li Padovani non attennono li patti fatti di rimettere li ghibellini, venne ad oste a Padova e prese li borghi, et altre cose assai fece messer Cane della Scala poi, per le quali l’autore à fatto la detta fizione, come che messer Caceiaguida liele predìca e che li comandi che nol dica: imperocchè era compiuta la sua comedia quando le vidde, e non era luogo da mettervele; et innanti che la compiesse, non erano fatte, sicchè non le potea sapere. Seguita.
C. XVII — v. 94-105. In questi quattro ternari lo nostro autore finge come messer Cacciaguida finitte la risposta al suo dubbio; e come elli mosse poi un altro dubbio, dicendo così: Poi; cioè che ebbe detto messer Cacciaguida le cose dette di sopra, iunse; cioè al suo dire. Fillio; ecco che l’autore finge che chiamasse lui figliuolo, queste son le chiose; cioè queste sono l’esposizioni, come le chiose sono esposizioni delli autori, Di quel che ti fu detto; cioè da messer Farinata nello inferno, e da Odorisi nel purgatorio, ecco le insidie; cioè li agguati della fortuna, che ti debbono uscire addosso, Che; cioè li quali, dentro a pochi giri; cioè dentro da pochi anni, in che girano li cieli, sono ascose; cioè sono appiattate. Potrebbe dire lo testo: dietro a pochi giri: imperocchè di rieto a pochi giri usciranno fuora questi agguati. Non vo’ però; dice messer Cacciaguida a Dante, ch’ai tuoi vicini invidie; cioè non vollio che tu porti odio però a tuoi vicini, poi che debbono essere cagione del tuo partimento di Fiorenza e poi de l’esilio seguitato, Possa che s’infutura; cioè dèsi estendere nel futuro e crescere, la tua vita Via più là, che’l punir di lor perfidie; cioè più là, che non s’indugerà lo punire della loro malvagità; quasi dica: Non portare loro odio che, inanti che tu muoi, vedrai vendetta de la loro perfidia. Poi che tacendo si mostrò espedita; cioè poi che si mostrò spacciata col tacere, L’anima santa; cioè di messer Cacciaguida, di metter la trama; usa permutazione, chiamando trama l’esposizione: trama è la tessitura de la tela, che si tesse nell’orditura e compie la tela, e così l’esposizione detta di sopra è stata compimento al dubbio di Dante, In quella tela; cioè in quello dubbio, che fu come tela, ch’io; cioè la quale io Daute, li porsi ordita; cioè porsi a lui ordinato. Incominciai; cioè io Dante, come colui che brama; cioè come colui che desidera, Dubbiando, aver consillio da persona; cioè quando dubita essere consilliato da persona, Che; cioè la quale, vede; cioè sa consiliare, e vuol; cioè consiliare, dirittamente et ama; cioè et ama diritta-