79Se ’l primo fusse, fora manifesto
Nell’eclissi del Sol, per trasparere
Lo lume, come in altro raro ingesto.
82Questo non è; però è da vedere
Dell’ altro: e s’ elli avvien ch’ io l’ altro cassi,
Falsificato fia lo tuo parere.
85S’ elli è che questo raro non trapassi,
Esser conviene un termine, da onde
Lo suo contrario più passar non lassi:1
88Et indi l’ altrui raggio si rifonde
Così, come color torna per vetro,
Lo qual dirieto a sè piombo nasconde.
91Or dirai tu, che si dimostra tetro2
Ivi lo raggio più che ’n altre parti,
Per esser lì rifratto più a retro.
94Da questa istanzia può deliberarti3
Esperienzia, se già mai la provi.
Che esser suol fonte ai rivi di nostre arti.
97Tre specchi prenderai, e i du’ rimovi
Da te d’ un modo, e l’ altro più rimosso
Tr’ ambo li primi li occhi tuoi ritrovi
100Rivolti ad esso; e fa che di po’l dosso
Ti stia un lume che i tre specchi accenda,4
E torni a te da tutti ripercosso:
103Benchè nel quanto tanto non si stenda5
La vista più lontana, lì vedrai
Come convien ch’ equalmentc risplenda.
106Or come ai colpi de li caldi rai
De la nieve riman nudo ’l subietto,
E dal colore, e dal freddo primai;6
- ↑ v. 87. C. M. contradio
- ↑ v. 91. C. A. ch’ el si
- ↑ v. 94. C. A. stanzia
- ↑ v. 101. C. M. e C. A. Ti stea
- ↑ v. 103. C. A. il tanto
- ↑ v. 108. C. A. del colore e, del