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c a n t o   xvii. 491   

76Con lui vedrai colui, che impresso fue
     Nascendo sì di questa stella forte,1
     Che notabili fien l’opere sue.2
79Non se ne son ancor le genti accorte
     Per la novella età: chè pur nove anni
     Son queste stelle intorno di lui torte.3
82Ma pria che ’l Guasco l’alto Arrigo inganni,
     Parran faville de la sua virtute
     In non curar d’argento, nè d’affanni.
85Le sue magnificenzie cognosciute
     Saranno ancora sì, che i suoi nimici
     Non ne potran tener le lingue mute.
88A lui t’ aspetta et ai suoi benefici:
     Per lui fi’ trasmutata molta gente,
     Cambiando condizion ricchi e mendici.
91E porteraine scritto ne la mente
     Di lui, e nol dirai; e disse cose
     Incredibili a quei che fi’ presente.
94Poi iunse: Fillio, queste son le chiose
     Di quel che ti fu detto: ecco le insidie,
     Che dentro a pochi giri sono ascose.4
97Non vo’ però ch’ai tuoi vicini invidie,5
     Possa che s’infutura la tua vita
     Via più là, che ’l punir di lor perfidie.
100Poi che tacendo si mostrò espedita
     L’ anima santa di metter la trama
     In quella tela, ch’io li porsi ordita,
103Incominciai come colui che brama,
     Dubbiando, aver consillio da persona,6
     Che vede e vuol, dirittamente et ama:

  1. v. C.A. da questa
  2. v. 78. C. A. Che mirabili
  3. v. 81. C. A. queste rote
  4. v.96 C. A. dietro a
  5. v. 97. C. A. che tuoi
  6. v. 104. C.A. Dubitando consiglio