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[v. 88-99] | c o m m e n t o | 479 |
questi abitorno dove è oggi lo palagio del populo. et oggi si chiamano Foraboschi, et Alberichi; cioè vidd’io Cacciaguida: questi furno grandi cittadini, e furno loro le case di santa Maria Alberighi da casa Donati, et oggi niuno è di loro, Già nel calar; cioè già nel descendere de la loro felicità io Cacciaguida viddi li sopra nominati, illustri cittadini; cioè chiari e famosi cittadini sappi che dovevano essere quando erano in stato, che allora che calavano anco erano illustri cittadini. Io; cioè Cacciaguida, viddi così grandi, come antichi; cioè cittadini 1, E Soldanieri; questi furno ancora antichi e grandi cittadini, e Ardinghi; questi ancora viddi grandi come antichi, et abitavano in orto san Michele, e Bustichi; ancora viddi grandi come antichi, Con quei; cioè con quelli cittadini, de la Sannella; che erano così chiamati, quei; cioè quelli cittadini, de l’Arca; cioè che erano chiamati quelli de l’Arca viddi ancora così grandi, come antichi nel quartieri di Sanbrancazio. Sopra la porta; questa è la porta di Sanpiero, ch’al presente è carca; cioè la quale porta è caricata, Di nuova fellonia; cioè di nuova malizia e falsità, di tanto peso; cioè la detta nuova fellonia era nel 1300, Che; cioè 10 quale peso, tosto fi’ iattura; cioè fi’ perditura e danno, de la barca; cioè de la schiatta loro: questi nuovi felloni abitatori di quella porta furno li Bardi, secondo che io òne trovato, Erano i Ravignani; questi furno molto antichi e grandi cittadini, et abitorno insù la porta di Sanpiero, e le loro case furno poi dei conti Guidi da Modilliano, discesi de’ Ravignani per la contessa Gualdrada, figliuola che fu di messer Bellincione Berti di Ravignano, che fu donna dell’antico conte Guido, e poi furno dei Cerchi e poi delli Bardi, come detto è, onde; cioè dei quali Ravignani, è disceso il conte Guido; cioè novello, non lo vecchio, dal lato di madre, come detto è, e qualunque del nome? Dell’alto Bellincione; cioè di messer Bellincion Berti, à possa preso: imperò che li discendenti si nominorno Bellincioli 2; ma ora al tutto sono venuti meno.
C. XVI — v. 100-111. In questi quattro ternari lo nostro autore finge come messer Cacciaguida, continuando suo parlare, racconta delli altri grandi cittadini che ebbe Fiorenza al tempo suo, oltra quelli che sono contati di sopra, dicendo: Quei de la Pressa; questi furno grandi et antichi cittadini, et abitorno nel sesto de la porta del Duomo, et erano gentili uomini, et erano chiamati et erano eletti officiali a reggimento de le terre vicine; e però dice: sapevan già come Regger si vuole; cioè si vuole governare col reggimento
li popoli e le terre in ragione et iustizia, et avea Galigaio;
- ↑ C. M. cittadini quei dell’Area, cioè quelli che erano chiamati quelli dell’Arca nel quartieri di santo Brancazio, Con quei;
- ↑ C. M. Bilincioni.
Par. T. III. | 31 |