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quelli, che conterà per grande parte, non v’erano al tempo suo, cioè di Dante. Poteva 1 dire Dante: Questi, che voi contate, non ci sono. A che può rispondere: Elli sono venuti meno 2, e però non ti meravilliare se non vi sono: imperò che le cose umane e gli uomini vegnano meno; e però: Se tu; cioè Dante, dice messer Cacciaguida, riguardi Luni; questa fu una antica città posta in su la marina a le fine di Toscana, in verso ponente allato a la foce de la Magra presso al monte che si chiama il Corbo 3, et era in piano e fu antica città, e fu disfatta perchè una donna d’uno grande signore, che vi passava con essa, li fu tolta con nuovo e mirabile inganno alloppiata, sicchè parve morta, e data a la sepultura fu fatta tornare in vita, poi che lo signore si fu partito: ma, saputosi poi da quel signore, vi venne con grande esercito e disfece la detta citta, e rimenòsene la donna sua; la quale città mai non si rifece poi, perchè l’aire v’è infermo e corrotto, et anco per la moltitudine de le serpi che v’abbondono e sonovi ancora: unde si dice: In misera Luna morti nox sufficit una; cioè chi vi sta pure una notte è morto, et Urbisallia; questa fu una città antica, posta nella Marca, la quale è ora disfatta, e credo che sia venuta meno per l’aire corrotto, Come sono ite; cioè che sono disfatte ora, cioè al tempo che l’autore finge d’avere avuta questa visione, che fu nel 1300, erano state disfatte di grande tempo inanti, e come se ne vanno Di rieto ad esse; cioè a Luni et ad Urbisallia, se tu, Dante, ragguardi come se ne vanno di rieto, Chiusi; questa città è nel Patrimonio molto antica, quasi disfatta, tra Siena e Perogia, la quale già fu città reale di grande affare: quine fu lo re Porsenna, che ricevette lo re Tarquino, et andò ad assediare Roma, per rimettervelo. e Sinigallia; questa è anco città, venuta quasi meno in Romagna, e però dice che se ne vanno di rieto a quelle due disfatte, perchè l’uno anno vegnano più meno che l’altro, Udir come le schiatte si disfanno; cioè li casati e le schiatte delli omini vegnano meno, Non ti parrà; cioè a te Dante, nuova cosa, nè forte; lo venir meno le schiatte delli omini; et assegna la cagione: Possa che le cittadi termine ànno; et ene argomento che si pillia da minore; cioè se quello, che pare che meno debbia essere, è; dunqua quello, che più pare che debbia essere, è; meno pare che debbia essere che le cittadi vegnino meno, e pur vegnano meno; adunqua le schiatte delli omini, che più pare che debbiano venire meno che le cittadi, vegnano meno, anco argomenta dicendo: Le vostre cose; cioè di voi uomini, tutte ànno lor morte; cioè loro fine, Come che voi; cioè come voi uomini, come dice Boezio nel prealle-
- ↑ C. M. E però poteva
- ↑ C. M. meno: imperò che
- ↑ Corbo, corvo, mutato il v in b come in boce e voce. E.