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C A N T O II.
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1O voi, che siete in piccioletta barca,
Desiderosi d’ ascoltar, seguiti
Dietro al mio legno che cantando varca,
4Tornate a riveder li vostri liti:
Non vi mettete in pelago, che forse,
Perdendo me, rimarreste smarriti.
7L’ acqua ch’ io prendo, già mai non si corse:
Minerva spira, e conducemi Appollo,
E nove Muse mi dimostran l’ Orse.
10Voi altri poghi, che drizzaste 'l collo
Per tempo al pan de li Agnoli, del quale
Vivesi qui; ma non si vien satollo,
13Metter potete ben per l’alto sale
Vostro navilio, servando mio solco
Dinanzi a l’ acqua che ritorni equale.
16Quei gloriosi, che passaro a Colco
Non s'ammiraron, come voi farete,
Quando Iason vidder fatto bifolco.
19La concreata e perpetua sete
Del deiforme regno cen portava
Veloci, quasi come ’l Ciel vedete.