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p a r a d i s o xv. |
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e Marzio insieme con Iulio Cesare, che aveva disfatto Fiesoli, anni 682 1 dopo l’edificazione di Roma, et anni 70 innanzi la natività del nostro Signore; e Pompeio fu colui che fece fare le mura con molte torri tonde, distanti l’una dall’altra 20 gomiti 2, con ponti e con fortezze; ma dentro al muro fatto ne la seconda redificazione 3: imperò che, poi che la distrusse Totile 4 a’ di’ 28 di giugno ne l’anni Domini 450 e 500 5; da la sua edificazione, prima fatta per li quattro cittadini romani suddetti, insieme con Iulio Cesari; e rifatto Fiesoli per lo detto Totile fu rifatta ancora per li Romani co l’aiuto del re Carlo Magno 6
e per lo solicitamento dei cittadini e contadini di Fiorenza rimasi dopo la detta destruzione, non grande come prima; ma piccola città con quattro porte e divisa con quattro quartieri; ma poi s’accrebbe tanto, che fu divisa in sei sesti e con più porte; e del tempo di quella redificazione seconda parla qui messer Cacciaguida, secondo che finge Dante. E perchè s’intenda de la seconda redificazione, adiunge: Onde; cioè da la qual cerchia antica, ella; cioè Fiorenza, tollie ancora Terza, e Nona: imperò che lo muro della città ne la seconda redificazione fu fatto derivato d’una badia di monaci che si chiama la badia, e suona ancora al tempo d’oggi terza e nona, et al suono di quella badia entrono et esceno li artisti ine loro lavori 7; e chiama l’autore questa la cerchia antica: imperò che de la grandezza de la prima edificazione non si truova certezza; ma sì di questa seconda, Si stava in pace; cioè Fiorenza, populata dei Romani che v’erano stati mandati ad abitare e dei cittadini antichi, sparti per lo contado, che ritornorno a la città, e non de’ Fiesolani: imperò che poi anco li Fiorentini non avevano disfatto un’altra volta Fiesoli, che l’aveva rifatto Totile: imperò che non guerreggiava coi suoi vicini e non curava di sottometterseli, come fa oggi; e però dice Si stava in pace, sobria; cioè temperata in suo vivere: non intendevano li suoi cittadini allora a la gola, come l’anno oggi, e pudica; cioè casta: imperò che non erano lussuriosi: chi tempra la gola tempera la gola e l’appetito carnale. Non avea; cioè Fiorenza, catenelle; cioè quelli adornamenti, che solevano portare le donne intorno al collo et a le maniche de’ bottoncelli d’ariento inorato infilati a varie guise, non corona; cioè adornamento di capo che portano le donne, come li re e le reine, fatte con follie d’ariento inorato con gemme preziose e con perle, Non donne contigiate; cioè non aveva donne Fiorenza, che allora portasseno contige, come à avale: contigie si chiamano calze
- ↑ C. M. dcclxxij
- ↑ C. M. goviti
- ↑ C. M. edificazione;
- ↑ C. M. Totila
- ↑ C. M. dxx
- ↑ C. M. Magno, non grande come prima per imprompto di cittadini.
- ↑ Nel Cod. Laurenziano plut. 42 n. 46. è aggiunto: — Questa badia è San Piero Scheraggio allato al palazzo de’ signori Priori —