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p a r a d i s o xv. |
[v. 13-24] |
una lanterna d’osso Et ora, veduto la lettera, debbiamo vedere l’allegorico intelletto de l’autore, nel quale appare la ragione de la fìzione de l’autore, sicchè l’autore non fa queste fizioni in vano, nè per ornamento di suo poema, come molti credeno; ma per dimostrare del suo allegorico intelletto, lo quale in questa fizione è questo; cioè che in questa croce, che è per l’autore figurata in Marte che significa passione, ne la suprema parte risplendeva Cristo, la cui passione fu per pena sopra tutte le passioni, pensando la persona che patio e ’l modo; e per efficacia: imperò che diede salute a tutta l’umana spezie, e diede efficacia e valimento a tutte l’altre passioni de’martiri che sparseno lo sangue per la fede di Cristo, li quali l’autore finge che si rappresentino di sotto a Cristo per lo gambo della croce, e finge che si movesseno da su in giù: imperò che la grazia, che li faceva costanti a sostenere le loro passioni, descese da cielo. Et a significare questo, l’autore fìnge sì fatto movimento; et anco a significare unde ebbe efficacia la loro passione, cioè de la passione e del sangue di Cristo, lo quale solo fu sofficiente a sodisfare per la colpa del primo uomo, et a ricomperare tutta l’umana spezie; et a dar valimento a tutti sangui sparti dei martiri che a ciò fussono valevili, che per loro quello non arebbono valuto. Et anco figura questo descenso, a dimostrare che ogni passione per rispetto di quella di Cristo è di minore grado, et a sì fatto grado nessuno può, nè potette 1 montare mai. Ancora finge che nel destro corno fusseno quelli martiri, che sono morti per acquistare la terra santa e reducere 2 a la fede di Cristo, siccome apparrà di sotto nel suo terzo avo; cioè messer Cacciaguida che morì militando sotto lo imperadore Currado contro l’infedeli; e nel sinistro corno, coloro che sono stati in vita solitaria combattendo col dimonio, col mondo e co la carne, li quali ànno alfine avuto vittoria. E perchè questi ànno fatto questo combattimento pur co la mente e non co la vista di fuora, però li mette dal sinistro corno che significa l’opere mentali; e perchè li altri ànno combattuto co la mente e col corpo, però li mette dal destro corno: imperò che la mano diritta è operativa più che la manca. E finge che si movessono dall’uno corno all’altro, a dimostrare che nel mondo dell’uno stato s’è passato nell’altro: imperò che dal combattere corporale molti si sono ritratti e passati al mentale, e così e contrario; et anco perchè l’una parte è stata confortamento all’altra; et anco perchè l’una è stata di pari merito coll’altra e di pari grado; e che descendano giuso per lo gambo, figura per mostrare che siano
- ↑ Potette: perfetto originato dal potuit dei Latini. E.
- ↑ Reducere; infinito alla foggia latina, come dicere ec. E.