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430 | p a r a d i s o xiv. | [v. 127-139] |
imperò che lì avanza ogni cosa: imperò che, montando, si fa più puro e chiaro. Quanto più altamente si considera la santa Teologia, più pura e chiara è, e quanto più tratta d’alta materia. E perchè lo nostro autore finge che in Marte si rappresentino coloro che ànno sostenuto martirio per l’amore d’Iddio e per 1 la santa fede, debbiamo sapere che, secondo che dice Albumasar, nel trattato settimo, differenzia nona, lo pianeto Marte àe questa natura e queste significazioni che diremo di sotto, de le quali quali sono buone e quali rie, benchè per rispetto d’Iddio e de l’universo tutte sono buone. La natura sua è calda, ingnea, secca, collerica, di sapore amaro e significa iovanezza, fortezza et acuità d’animo, caldi, fuochi et arsioni et ogni subito avvenimento, re potente, consuli, duci e cavalieri e compagnie di reggimento, appetito di loda e di memoria del suo nome, sottilliezza et istrumenti di battaglie, ladronecci e macchinamenti e spargimento di parenti per li ladronecci e talliamenti di vie, ardimento et iracondia, lo illicito avere per lo licito, martìri e prigionie, flagelli e legamenti, angosce, fugga, rubbamenti, pilliamento di servi, timori, contenzioni, iniure, acuità d’animo, impietà, incostanzia, pochezza di providenzia, celerità et anticipazione ne le cose, mala eloquenzia e ferocità di parlare, sozezza di parole, incontinenzia di lingua, dimostramento d’amore, ornamento d’abito, protervità e callidità di parole, avaccianza di risposta e penitenzia subita di quella, poganza di religione, infideltà di promissione, multitudine di bugie e di sussurrazioni, callidità e speriuri, macchinamenti et opere rie, poghezza di bene, guastamento di bene, moltitudine di pensieri ne le cose, instabilità e mutamento di consiglio ne le cose da uno essere ad uno altro, avaccianza di ritornamento, poghezza di vergogna, moltitudine di fatica e di molestia, peregrinazioni, solitario essere, mala compagnia, fornicazione e bruttezza di coito, derisione in pigrizia, movimento nel parto de le femine, e perdizione di quelle nel concipimento, accisione 2 di feto ne la matrice e sciupamenti, mezzi fratelli, procreazioni di bestie e di loro medicine, pastori di pecore, curazioni di ferite, magisteri di ferro et operazione di quello, circuncisioni di fanciulli, effusioni di sepulcri et espoliazioni di morti. Di tutte le dette cose àe a dare influenzia Marte, e però finge l’autore che quelli beati, che ànno sostenuto martirio per l’amore d’Iddio e per la fede, si rappresentino in Marte, perchè la loda di tale influenzia s’attribuisci a Marte. E qui finisce lo canto xiv, et incominciasi lo xv canto.