Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
[v. 109-123] | c o m m e n t o | 31 |
si risolverà in niente e tornerà al suo principio, e così produsse lo corpo umano di terra, et in terra torna; e creò l’anima senza mezzo, e così a lui senza mezzo ritorna se si conserva nell’ordine a lei da lui imposto, e così di tutte l’altre cose.
C. I — v. 109-123. In questi cinque ternari lo nostro autore finge come Beatrice seguitando la sua ragione, posta la maggior proposizione del suo argomento, sobiunge la minore dicendo così: Nell’ordine; cioè lo quale Iddio puose a tutte le cose create, ch’io; cioè lo quale io Beatrice, dico, sono incline; cioè inclinate 1, Tutte nature; cioè tutte spezie della natura naturata, per diverse sorti; cioè per diverse vie le quali la providenzia di Dio provide, e’l fatto 2 arreca poi ad esecuzione; e questa produzione ad esecuzione chiama l’autore sorte, che viene a dire tanto quanto fato; cioè ventura, Più al principio loro e men vicine; cioè secondo che sono più vicine, cioè prossimane o meno al lor principio; cioè Iddio che è principio di tutta la creatura. Unde; cioè per la qual cosa, si muoveno a diversi porti; cioè a diversi fini, Per lo gran mar dell’essere; cioè per la grande profondità che ànno le cose create nel suo essere, e ciascuna; cioè cosa si muove, Con istinto; cioè con naturale inclinazione, a lei dato; cioè alla cosa, che la porti; cioè la quale inclinazione porti la cosa 3 al suo fine. Questi; lo istinto, cioè l’inclinazione, ne porta il foco in ver la Luna: imperò che è di materiale 4 inclinazione delle cose leggeri lo montare, e lo fuoco è leggieri, e però sempre va in su in fine al sito suo. Questi; cioè lo istinto e la naturale inclinazione, ne’ cuor mortali; cioè de l’uomini, è promotore; cioè a fargli tornare a Dio. Questi; cioè istinto et inclinazione naturale, stringe e 5 aduna la terra in sè; che altrementi si 6 riscalderebbe. Et adiugne che non solamente questo istinto muove le creature che sono senza intelletto; ma eziandio quelle che sono con intelletto e con amore come sono li angioli e li uomini, e però dice: Nè pur; cioè nè solamente, quest’arco; cioè la providenzia d’Iddio che è l’arco, e la corda di sì fatto arco è l’ordine fatale che fa venire nel suo fine tutte le cose con questo istinto naturale 7: e come l’arco colla sua saetta punge; così questo punge la cosa creata che intenda nel suo fine, saetta le creature che son fuore D’intelligenzia; come sono le cose inanimate e li animali vegetabili offensibili 8 e imaginabili, Ma quelle; cioè cose, ch’ànno intelletto e amore; come sono li angioli e li omini. La providenzia; cioè divina, che; cioè la quale, cotanto assetta; cioè ordina tanto quanto è la creatura, cioè lo mondo tutto