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pre disposti a producere d’un modo, nè la materia paziente è sempre atta a ricevere d’un modo; e però addiviene diversità ne li individui. La maggiore è vera: imperò che ogni agente opera secondo la sua virtù e secondo che truova lo paziente disposto. La minore è vera che li cieli non sono tutti sempre disposti a producere d’un modo: imperò che altra virtù à l’uno et altra virtù à l’altro, e sempre non stanno in un modo, anco continuamente sono in mutazione. E così la materia paziente conviene essere disposta diversamente, secondo che diversa è in sua composizione, e secondo che diversamente la dispongono li cieli; adunqua è vera la conclusione, cioè che diverse sono le contingenzie e diversi sono l’individui che si generano per le influenzie dei cieli. Dice adunqua così lo testo: La cera di costoro; cioè de li individui che sono disposti a ricevere la impressione dei cieli, che è forma impressa da la forma ideale che è ne la mente divina, e chi la duce 1; cioè e li cieli che la dispongono a ricevere, cioè la materia paziente, Non sta d’un modo: imperò che la materia paziente non è sempre in uno medesimo modo, nè anco li cieli che la dispongono non sono in una medesima azione, e però sotto ’l segno Ideal; cioè sotto la impressione che ànno li cieli de la idea, che è ne la divina mente, poi; cioè che l’ànno ricevuta da la mente divina, più e men traluce; cioè secondo che sono disposti li cieli a disponere la materia paziente et ad influere in essa; e secondo che essa è disposta a ricevere per sua virtù e potenzia datali naturalmente, risplende nel suo essere, secondo la forma in essa indutta. Unde; cioè per la qual cosa, avvien elli; cioè avviene quello, cioè che un medesimo legno; cioè una medesima spezie d’arbori, e però dice, Segondo spezie; cioè secondo spezie s’intenda l’identità; ma non secondo l’individuo; e tanto viene a dire quanto diversi arbori secondo l’individuo; ma non secondo la spezie: imperò che, se la diversità fusse secondo la spezie, non sarebbe maraviglia; ma essendo secondo lo individuo, l’omo se ne meraviglia, e mellio e peggio frutta; cioè uno fico 2 et uno melo meglio fruttifica che uno altro. E voi; cioè uomini, nascete con diverso ingegno; cioè l’uno con ingegno grosso, e l’altro con ingegno sottile. Se fusse a punto la cera; cioè la materia paziente, che è come cera, atta a ricevere la impressione dei cieli, dedutta; cioè menata e fatta molle, acciò che ricevesse la impressione del suggello, E fusse ’l Cielo; cioè che induce l’impressione, in sua virtù suprema; sicchè fusse atto ad imprimere, secondo la sua maggior virtù: imperò che ’l cielo, benchè sia atto ad imprimere quello che riceve da Dio per

  1. Duce; deduce, dispone, dal latino ducere. E.
  2. C. M. uno fico meglio frutta che un altro. E voi;