372 |
p a r a d i s o xii. |
[v. 88-96] |
quattro parti; la prima parte de la persona del prelato; la seconda dei cherici che servono lui e la Chiesa: la terza, per l’adornamento della Chiesa; la quarta, dei poveri di Cristo; la quale divisione da pochi oggi s’osserva, e però dice l’autore fingendo che ’l dica maestro Bonaventura: non per lei; cioè non per la colpa della sedia 1
è venuta questa tepidezza nei prelati della santa Chiesa, che non fanno la detta divisione, Ma per colui; cioè ma per colpa di colui cioè del prelato, che i 2 siede; cioè lo qual siede ne la detta sedia, e che traligna; cioè si diparte dalla virtù delli antichi prelati, che seguitavano li modi di Cristo e di santo Piero suo vicario, e delli altri che seguitorno santo Piero, Non dispensare o due o tre per sei; addimandò santo Domenico, s’intende, come addimandano molti che, essendo obligati a rendere a la Chiesa alcuna quantità di pecunia o a’ poveri per alcuno testamento, addimandano dal papa o da altro prelato che ’l possa fare, che dispensi che, dando lo terzo o vero lo meno, sia assoluto da l’avanzo, Non la fortuna di primo vacante; addimandò, s’intende, santo Domenico; e qui tocca l’altro dimando che molti fanno al sommo pontifice, cioè lo beneficio del canonicato al primo vacante o d’altro beneficio, aspettando e desiderando che colui che v’è muoia, et elli succeda, Non decimas, quœ sunt pauperum Dei, Addimandò; cioè santo Domenico non addimandò d’avere le decime d’una contrata 3 come dimandano al presente molti: sono tenuti li cristiani dare le decime de’ loro frutti e de’ loro guadagni ai suoi cappellani e rettori delle loro chiese, come fu tenuto ancora lo popolo d’Iddio, come appare nella Bibbia Esodi 4 III; le quali decime dè dispensare lo rettore ai poveri di Cristo, e lo papa le dispensa alcuna volta ad altra cosa; de le quali decime possano li rettori dispensare coi suoi parrocchiani licitamente per uno candelo di libbra l’anno, come comunemente s’usa, ma contra’l mondo errante Licenzia di combatter; cioè addimandò santo Domenico dal papa licenzia che elli e li suoi frati potessono predicare l’Evangelio di Cristo publicamente al populo, lo quale errava per ignoranzia ne la fede, et abandonava la vera via delle virtù, per lo seme; cioè per la fede che è seme che produce lo miglior frutto, che mai producesse seme alcuno, cioè vita eterna, come fu detto di sopra: Fides quid tibi prœstai? Vitam aeternam; e seguita l’autore qui lo parlare colorato di quello Evangelio, che dice: Exiit seminator seminare semen suum, et aliud ec. — Di che; cioè del qual seme, si fascian li vintiquattro piante; cioè ventiquattro libri della Bibbia che tutti parlano della fede cristiana, et a tutti è necessario di dare
- ↑ C. M. sedia papale
- ↑ I, ivi; in quella, dal latino ibi. E.
- ↑ C. M. contrada
- ↑ Esodi; al singolare, come bicchieri, pensieri ec. E.