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quinta finge l’autore come maestro Bonaventura si manifesta chi elli è, e similmente gli altri che sono con lui, et incominciasi quine: Io son la vita ec.; nella sesta parte finge l’ autore che maestro Bonaventura manifesta la cagione che lo indusse a parlare di santo Domenico, et incominciasi quine: Ad inveggiar ec. Divisa adunqua la lezione, ora è da vedere lo testo co l’esposizioni litterali, allegoriche e morali.
C. XII — v. 73-87. In questi cinqua ternari lo nostro autore finge come frate Bonaventura, continuando lo suo parlare dei frati di santo Domenico, dice del processo della sua santa vita poi che àne detto della sua concezione e natività, dicendo: Ben parve messo e familiar di Cristo; cioè santo Domenico ben parve nel principio della sua vita messo d’Iddio e familliare suo: Chè ’l primo amor; cioè imperò che ’l primo amore, che ’n lui; cioè lo quale in lui, cioè in santo Domenico, fu manifesto; cioè fu cognosciuto essere in lui publicamente: imperò che accidentalmente 1 ebbe quello che seguita poi; ma non fu mondano, come è quello delli altri uomini; ma fu divino, come appare per quello che seguita, Fu al primo consillio che diè Cristo; siccome appare Matthaei, disse Cristo consigliando: Si vis perfectus esse, vade 2, vende quœ habes, et da pauperibus: sequere me; e così fece santo Domenico, come appare nella sua leggenda che, essendo nella sua puerizia a studio, vendette tutti li suoi libri e ciò che aveva, e distribuitte il pregio in sussidio de’ poveri di Cristo, essendo una grande fame in quel tempo; e per questo venne a notizia al vescovo della terra la sua santità e fecelo canonico regulare, et intese a lo studio poi della santa Teologia. Molte cose disse Cristo, predicando al populo, che quale era comandamento e quale era consillio; questo che detto è di sopra fu consillio a coloro che volessono avere perfezione di carità. Spesse fiate; ora tocca l’amore ch’egli ebbe in verso Iddio, lo quale sempre portò occulto nel suo cuore: l’amore del prossimo non si può occultare, conviene pur venire in publico; e però di questo amore occulto parla ora, dicendo ora: fu tacito e desto; cioè essendo 3 infantulo, che anco stava appresso la nutrice, spesse volte fu trovato da lei uscito del letto in terra ginocchione, svegliato innanti a la figura ad adorare, Trovato in terra dalla sua nutrice; di che molto ella si maravigliava, che così fanciullino uscisse della culla o del letto e stesse ginocchione 4 adorare, Come dicesse: cioè santo Domenico: Io son nato a questo; cioè ad essere oratore e ser-