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p a r a d i s o xii. |
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verso occidente àe Coro; e Favonio àe di verso settentrione Circio, e di verso mezzo di’ Zefiro; et Austro àe di verso l’occaso Africo, e di verso l’oriente Noto. E così sono dodici venti, li quali stanno, come appare in questa figura posta qui di sotto; e questo luogo che àe
descritto si è la Spagna, nella quale nacque santo Domenico. Non molto lungi al percuoter dell’onde; cioè dell’oceano e per questo dà ad intendere che la città, che nominarà ora, è presso al mare oceano, Dietro a le quali; cioè onde, per la lunga foga; cioè per la quale altezza lunga, da la quale cade quando è al Tropico estivale lo Sole che è più alto che possa essere, Lo Sol tal volta; cioè alcuna volta, non sempre, ad ogni om si nasconde; perchè quando fa l’occaso suo quine, ad ogni uno parimente s’appiatta, Siede la fortunata Caleroga; cioè quella città così chiamata, la quale dice fortunata; cioè bene avventurata 1, pensando che quine nacque sì fatto uomo come fu santo Domenico; et interpetrano alquanti questo nome Caleroga; cioè buona preghiera: imperò che vi nacque colui che fu buono oratore, cioè santo Domenico, Sotto la protezion; cioè sotto la difensione, del grande scudo; cioè del grande defensore, cioè del re di Spagna, cioè di Castella 2 che porta per sua arme lo leone; ma qui pone lo scudo per lo defensore: imperò che, come lo scudo difende l’uomo che si quopre con esso; così le città sono difese da la potenzia del re, sotto lo quale sono, In che; cioè nel quale scudo,
- ↑ C. M. dice bene avventurosa,
- ↑ Castella; Castiglia. E.