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[v. 46-60] | c o m m e n t o | 365 |
di sopra, a sua sposa soccorse; cioè a la santa Chiesa che è la sposa di Cristo, e la santa Chiesa militante è la congregazione dei cristiani, dei quali lo papa è capo, come vicario di Cristo, Con du’ campioni; cioè con due combattitori in campo che combattessono per lei contra gli errori degli eretici, contra i quali combattette santo Domenico; e contra li vizi del mondo, contra li quali combattette santo Francesco, al cui fare; cioè all’opere dei quali campioni, e ’l cui dire; cioè et al dire et a le prediche dei quali, Lo popolo; cioè cristiano, sviato; cioè dalla santa Chiesa e da la fede, si raccorse; cioè si ravvidde del suo errore e ritornò a la via diritta: imperò che per la vita santa et esemplare di santo Domenico e di santo Francesco, e per le loro prediche molti si raviddono dei loro errori.
C. XII — v. 46-60. In questi cinque ternari lo nostro autore finge che frate Bonaventura, incominciando a parlare di santo Domenico, discrivesse e nominasse lo luogo dove nacque santo Domenico, dicendo così: In quella parte; cioè de la terra, ove; cioè nella quale, surge ad aprire; cioè si leva per fare aprire, Zefiro dolce; cioè quello vento così chiamato che si leva nell’occaso di verso mezzo di’ più presso a l’occaso che a mezzo di’; e chiamalo dolce; perchè è dilicato vento e fiata nella primavera, e per questo intende la parte occidentale, le novelle fronde: imperò che nella primavera soffia lo vento zefiro, et allora gli albori e l’erbe mettono fuora le fronde, Di che; cioè delle quali frondi, si vede Europa rivestire; cioè ricoprire la sua terra di fronde e d’erbe, e li suoi arbori di foglie; notando in questa parte che Europa è una delle tre parti del mondo, et è situata in questa forma; da tramontana infine all’occaso cinta dal mare oceano e divisa da Africa per lo mare Mediterraneo. Et àe l’autore descritto questa parte per lo vento zefiro che àe più potenzia in essa che nell’altre, et àe seguitato Boezio che dice nel primo libro della Filosofica Consolazione: Ut quas borœ; spiritus aufert, Revehat mitis Zephyrus frondes. Pone Boezio che borea, che soffia lo verno, faccia cadere le fronde, e che zefiro che soffia la primavera faccia rivestire li arbori e l’erbe di nuove frondi, e sono contrari venti l’uno a l’altro. Diceno gli altori 1 essere quattro venti cardinali; cioè principali, che ciascuno viene per diritto dall’una delle quattro parti; cioè da oriente, Subsolano; da occaso, Favonio; da settentrione, Aquilo; da mezzo di’, Austro; e ciascuno di questi n’àe due collaterali, cioè Subsulano àe di verso settentrione Vulturno, e di verso mezzo di’ Euro; et Aquilo àe di verso oriente Borea, e di
- ↑ Altori; autori, cambiato l’u in l come in aldire per audire e simili, imitando i Trovadori. E.