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luogo chiuso nell’aire che è nell’estremo che richiede suo scialo 1, e perchè non l’à, rimbomba, cioè un’altra volta riperquote. Ch’amor; cioè lo quale amore di Narcisso, consunse; cioè consummò e fece tornare nulla, come Sol vapori; cioè come consumma lo Sole li vapori che esceno della terra, e levansi suso in aire; e finge che si consummò, e l’ossa si mutorno in sasso, a denotare che questo reboato 2 si fa nei monti e nelle selve che sono sassose. E fanno; cioè li detti archi, qui; cioè in questo mondo, la gente esser presaga; cioè essere indivinatrice, Del mondo; cioè di questo mondo, che; cioè lo quale giammai più non s’allaga Per lo patto, che Dio con Noe pose; cioè che non si disfà per diluvio 3, come fece al tempo di Noe. E questo dice, per accordarsi co la santa Scrittura, dicente: Ponam arcum meum in nubibus cœli ec. Ecco che adatta la similitudine: Così di quelle sempiterne rose; cioè di quelle anime beate che stavano in giro intorno a noi, come due ghirlande stanno intorno al capo l’una più presso che l’altra, quando sono fatte di rose e poste in su uno capo, Volgeansi circa a noi; cioè intorno a Beatrice et a me, le due ghirlande; cioè lo cerchio nel quale era santo Tomaso, e similmente lo cerchio di fuori nel quale era frate Bonaventura, E sì; cioè e per sì fatto modo, l’estrema; cioè quella di fuora, all’intima; cioè a quella d’entro, rispuose; cioè col moto e col canto, cioè come risponde lo rimbombo a la voce che è dentro nell’aire ripercosso. E così frate Bonaventura, che era nel cerchio di fuori, rispuose a santo Tomaso che era nel cerchio d’entro, cagionato dal suo parlare a sì rispondere: imperò che la carità di santo Tomaso mosse a similmente parlare frate Bonaventura da Bagnoreo di santo Domenico e dei suoi frati minori, come santo Tomaso avea parlato di santo Francesco e dei suoi frati predicatori.
C. XII — v. 22-36. In questi cinque ternari lo nostro autore finge come quelle beate anime feciono festa l’une a l’altre, e come di quelle del cerchio di fuori una incominciò a parlare, cioè frate Bonaventura, dicendo così: Poi che ’l tripudio; cioè lo ballo che girava intorno, come finge l’autore che girassono le dette anime: tripudio ene vocabulo grammaticale che significa ballo che giri in tondo, e l’altra festa grande; cioè che facevano le dette beate anime, e dichiarò di che, Sì del cantare e sì del fiammeggiarsi; due atti tocca, cioè cantare: imperò che, come detto è di sopra, insieme s’accordarono al canto et al moto, e poi lo fiammeggiarsi; cioè rispondere lo splendore dell’una a lo splendore dell’altra, che era segno