76Spesse fiate fu tacito e desto
Trovato in terra dalla sua nutrice,
Come dicesse: Io son nato a questo,1
79O padre suo veramente Felice!
O madre sua veramente Ioanna,2
Se ’nterpretata val, come si dice!
82Non per lo mondo, per cui mo s’affanna
Dietro ad Ostiense et a Taddeo;
Ma per amor della verace manna,
85In picciol tempo gran dottor si feo,
Tal ch’ei si misse a circuir la vigna,
Che tosto imbianca, se ’l vignaio è reo.
88Et a la sede, che fu già benigna3
Più a’ poveri iusti, non per lei;
Ma per colui, che i siede e che traligna,4
91Non dispensare o due o tre per sei,
Non la fortuna di primo vacante,5
Non decimas, quae sunt pauperum Dei,
94Addimandò; ma contra ’l mondo errante
Licenzia di combatter per lo seme,
Di che si fascian vintiquattro piante.6
97Poi con dottrina e con voler insieme,
Coll’officio apostolico si mosse,7
Quasi torrente ch’alta vena prieme;8
100E nelli sterpi eretici percosse
L’impeto suo più vivamente quivi,
Ove le resistenzie eran più grosse.
- ↑ v. 78. C. A. son venuto a
- ↑ v. 80. C. A. Giovanna,
- ↑ v. 88. C. A. alla sedia,
- ↑ v. 90. C. A. che siede
- ↑ v. 92. C. A. prima
- ↑ v. 96. C. A. Del qual ti
- ↑ v. 98. C. A. Dell’officio
- ↑ v. 99. C. M. preme,