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[v. 106-117] | c o m m e n t o | 349 |
che gli apparve a modo di Serafino, l’ultimo suggello, cioè le stimate della sua passione: stigma è vocabulo di Grammatica che significa suggello, segno et impressione di nobilità, lo quale Cristo volse donare a santo Francesco 1 in segno ch’elli era vero suo seguitatore, Che le sue membre; cioè lo quale suggello le membra di santo Francesco, du’anni portarno; cioè portorno due anni mentre ch’elli visse poi, che fu dua anni, e non potette poi andare se non in su l’asino, e di quella del costato non sapeva nessuno se non quello frate che gli lavava gli panni che li trovava sanguinosi. Quando a Colui; cioè a Cristo, che a tanto ben sortillo; cioè lo quale elesse lui, cioè santo Francesco a tanto bene quanto fu la sua santa vita: di santo Francesco la memoria continua col sentimento della sua passione, Piacque di trarlo; cioè di tirare lui, cioè santo Francesco, suso a la mercede; cioè in vita eterna al merito delle sue virtudi, Ch’ei; cioè la quale mercede elli, cioè santo Francesco, meritò nel suo farsi pusillo; cioè 2 nel suo farsi picculo et in umiliarsi, Ai frati suo’; cioè dell’ordine suo, sì come ad iusto erede; cioè come lo padre della famiglia raccomanda la sua donna ch’elli àe avuto cara a li suoi eredi, così santo Francesco raccomandò la povertà ch’elli avea avuto cara a li suoi eredi e tenuto per sua donna ai suoi frati che erano eredi de la sua santa regula iustamente, Raccomandò la donna sua più cara; cioè la povertà che fu più cara a santo Francesco, che le ricchezze del mondo, E comandò; cioè ai suoi frati, che l’amassen di fede; cioè che amassono fedelmente la povertà, E del suo grembo; cioè del grembo della povertà: imperò che in su la fargana 3 giacea di burraccio, Muover si volse l’anima preclara; cioè la molto chiara e splendiente anima di santo Francesco si volse muovere del grembo della povertà del povero letto di burraccio, tornand’ al suo regno; cioè al paradiso a Dio padre che l’aveva creata, Et al suo corpo non volse altra bara; che quella della povertà: imperò che comandò ai suoi frati che in sul burraccio portasseno lo suo corpo a fossa 4, come noi veggiamo che si portano li suoi frati quando muoiano.
C. XI — v. 118-132. In questi cinque ternari finge lo nostro autore come santo Tomaso, detto di santo Francesco, entra a dire di santo Domenico et entra a dire dello sviamento dei suo’ frati da la santa Teologia, dicendo così: Pensa oramai; cioè tu, Dante, qual fu colui, che degno Collega fu; cioè degno compagno a santo Francesco fu, a mantener la barca Di Pietro; cioè la chiesa d’Iddio che fu