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no, perocchè d’ambedue Si dice, l’un pregiando; cioè se tu di quello di san Francesco, tu dici di santo Domenico, tu dici di santo Francesco: imperò che, benchè a santo Francesco s’appropri la virtù contemplativa, elli ebbe anco l’attiva del predicare; e cosi, benchè a santo Domenico s’attribuisca l’attività dell’ammaestrare, elli ebbe ancora la contemplazione 1 e l’ardore della carità, qual om prende; cioè piglia qual vuoi di questi due, e pigli l’uomo a quale egli vuole; et assegna la cagione, Perchè ad un fine fuor l’opere sue; cioè l’opere di santo Francesco e di santo Domenico furno tutte ad uno fine, cioè di conservare la fede di Cristo nel mondo e d’accrescerla ciascheduno col predicare e coll’operare virtuosamente; la quale fede, se non fossono li detti ordini, cioè di santo Francesco e di santo Domenico, serebbe già venuta meno.

C. XI — v. 43-54. In questi quattro ternari lo nostro autore finge come santo Tomaso, continuando lo suo parlare, descrive lo sito de la città d’Ascesi dove nacque santo Francesco, dicendo così: Intra Tupino; questo è uno monte che è di verso 2 ponente, e l’acqua che discende Del colle eletto dal beato Ubaldo; questo è uno monte che discende del colle nel quale santo Ubaldo, che fu d’Agobio, fece sua penitenzia, et è nelle confini del ducato 3 e della Marca, et è di verso levante, et in Agobio è lo corpo suo, Fertile costa; cioè fruttevile costa, d’alto monte pende; e questa è la costa del monte detto Subaso 4, nel quale è Ascesi; lo qual monte è situato in questo modo 5, che da ponente li viene Tupino, e da levante Agobio, da tramontana Nocea e Gualdo, da mezzo di’ la Puglia; e lo detto monte à una costa molto fruttifera che pende in verso Perugia, et in su questa costa in luogo basso giuso è Ascesi, Unde; cioè dal quale alto monte, Perogia; che è una città posta nella fine di Toscana, e confina col ducato, sente freddo e caldo: imperò che da tramontana li viene lo freddo, e da mezzo di’ li viene lo caldo, e lo monte d’Ascesi è in quello mezzo 6, Da Porta Sole; questa è una parte di Perugia che viene di verso Ascesi, che v’è una porta che si chiama Porta ’l Sole, e di rieto; cioè al detto monte Subaso 7 nel quale è Ascesi di verso mezzo di’, li piange; cioè si duole e lamenta, Per grave iugo; cioè per grave signoria che sostenne, Nocea; questa ene una città di Puglia, la quale era molto gravata da quelli della

  1. C. M. la contemplazione; e però lodando l’uno si lodano amburo: imperocchè l’uno ebbe quel che l’altro, sì che l’un lodando si loda l’altro, qual
  2. C. M. di verso l’oriente, nasce nel terreno di Nocea, e l’acqua
  3. Del ducato di Spoleto. E.
  4. C. M. Subaso; nella quale costa è
  5. C. M. che da levante li viene Tupino, e da ponente Agobio,
  6. C. M. mezzo verso levante, Da Porta
  7. C. M. Subaso. nella costa del quale è Ascesi di verso levante, li piange;