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p a r a d i s o x. |
[v. 103-120] |
fu in questa vita, laggiù; cioè nel mondo; e questo dice avendo rispetto che, quando finge che quello spirito li parlasse, fusse lassù in el corpo del Sole, n’à gola; cioè n’à desiderio, di saper novella; cioè di sapere in che condizione sia, cioè s’elli è beato, o dannato; ma lo nostro autore finge pur che sia beato, come appare nel testo. Questi fu lo re Salamone 1 figliuolo del re David; ma nacque di Bersabe di quella che fu donna d’Uria, lo quale Iddio dotò di tanta sapienzia naturale et accidentale, che non si trovò pari a lui, lo quale l’autore finge che fusse cogli altri beati spiriti dotati di sapienzia, li quali àe finto che si rappresentino nella spera del Sole, benchè la Chiesa niente ne determini, e però lo mondo ne dubita. E per dimostrare la sua eccellenzia in sapere, dice: Dentro nell’alta mente; cioè sua, che Dio creò sì alta et eccellente, un sì profondo; cioè uno sì alto sapere: quel che è di lungi dal fondo è alto, profondo viene a dire di lungi dal fondo, e così viene a dire alto, Saper fu messo; cioè da Dio fu ispirato in lui tanto sapere naturale et accidentale, che se ’l vero è vero; cioè che se la verità è cognosciuta per verità, cioè questo è vero ch’elli fu più savio che altro uomo, e se questa verità serà tenuta vera sequitrà appresso questa conclusione tutti, A veder tanto; quanto vidde elli, cioè Salomone predetto, non surse ’l secondo; cioè non si levò lo secondo, cioè suo pari, cioè non se ne trovò un altro sì savio. Ora adiunge che li mostrasse un altro, cioè quel che seguitava dopo Salomone, e però dice: Appresso; cioè dopo il predetto, vedi ’l lume di quel cero; cioè di quello splendore, che arde come uno cero, Che; cioè lo quale, giù in carne; cioè quando l’anima fu unita col corpo, più addentro; cioè che gli altri uomini, essendo in carne, vide L’angelica natura e ’l ministero; questi fu Dionisio lo quale fece libro delle tre gerarchie degli angeli e dei nove ordini, dichiarando l’officio di ciascuno ordine, dichiarando bene ogni cosa, come appare nel libro suo che di ciò fece. Et ora dimostra l’altro che seguita, dicendo santo Tomaso: Nell’altra piccioletta luce; l’autore finge che tra beati sia grado com’è stato detto di sopra, e però finge che chi è stato di maggior virtù più risplenda; e chi di meno, meno; e però finge che lo spirito del quale dirà ora sia minor luce, perchè non fu di tanto sapere, c però dice: ride; cioè gode e rallegrasi, essendo beato e felice, Quello avvocato dei tempi cristiani; cioè Paolo Orosio che fu Spagnolo, che fece libro nel quale raccolse tutti li mali che erano stati nel mondo dal diluvio infine ai suoi tempi, dimostrando che minori sono stati li mali nel mondo, nel tempo dei cristiani e
- ↑ Salamone; come talora odesi dal volgo, il quale agevolmente scambia le vocali, dicendo astrologo, filosafo ec. E. — C. M. Salomone