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c o m m e n t o |
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dimostra e nomina li altri che sono in quel giro ad uno ad uno, e nominane qui, cioè in questa parte cinque; cioè Graziano, Salomone, Piero, Dionisio et Orosio, dicendo: Quell’altro fiammegiar; cioè quello altro splendore che fiammeggia, esce del riso; cioè delle allegrezze e del piacere, Di Grazian; questi fu Graziano che fece lo Decreto, fu di Chiusi città antica di Toscana; ma ora è quasi tutta disfatta, e fu monaco di santo Felice da Bologna; e perchè nel Decreto dimostra come si convegna e concordi la legge civile colla ecclesiastica et e contrario, però adiunge: che l’uno e l’altro Foro; cioè la corte civile e la corte ecclesiastica, Aiutò sì; dimostrando come l’ una s’accorda coll’altra nel suo Decreto, ch’ei piace; cioè lo detto Graziano; et anco si può intendere dell’aiuto, cioè che piacque e piace quello aiuto, in Paradiso, dove non può piacere se non la virtù e la iustizia; e perch’elli fu virtuoso et iusto, come mostrò nella sua opera, però piace in Paradiso. L’altro, ch’appresso adorna il nostro coro; cioè l’altro fulgore che è allato a lui, che adorna la nostra congregazione colla sua virtù, Quel Piero fu; cioè Piero lombardo vescovo di Parigi, che nel 1172 fioritte, lo quale fece lo libro delle sentenzie in Teologia, e fu valentissimo e sufficentissimo uomo come dimostra la sua opera, che; cioè lo quale, Offerse co la poverella; cioè fece la sua offerta della sua facultà, come la poverella della quale dice l’Evangelio di santo Ioanni 1 che offerse poco, perchè poco aveva; ma con buono cuore, e però Iddio accettò più la sua offerta che quella del ricco, che benchè offerisse molto non offerse con sì buono animo; e però dice: a santa Chiesa suo Tesoro: imperò che offerse lo libro delle sentenzie, nel quale si vidde l’altezza del suo ingegno, a la chiesa militante; e fa menzione della vedova dell’Evangelio, perchè esso Piero nel libro predetto, cioè nel proemio fa menzione di questa vedova, dove elli dice: Cupientes aliquid de penuria ac tenuitate nostra cum paupercula in gazophylacium domini mittere ec. — La quinta luce; cioè lo quinto beato spirito che lucea più che ’l Sole, che era allato al maestro delle sentenzie et avanza tutti gli altri, e però dice: ch’è tra noi; cioè li beati spiriti che io t’òne contati, più bella: imperò che avanzava gli altri in sapere et in virtù, e però finge che sia più bella che l’altre che erano quine, Spira; cioè 2 ulimisce e rende odore, di tale amor; cioè di sì fatto fervore d’amore in verso Iddio: imperò che mostrò tanto d’amare Iddio, e per conseguente d’essere amato da Dio: tanta eccellenzia li diede, che tutto ’l mondo; cioè che ogni persona del mondo, che cognosce la sua condizione de la quale
- ↑ C. M. S. Marco nel cap. xii che
- ↑ C. M. cioè rende odore o parla: imperò che quando l’omo parla spira, cioè fiata, di tale