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[v. 76-90] | c o m m e n t o | 321 |
colui che canta, ànno ricolte; per seguitare lo canto; perchè l’autore finga che girino in tondo e cantino reuduta è stata la ragione di sopra. E dentro all’un; cioè dentro all’uno di quelli splendori: imperò che detto è che li beati spiriti sono fasciati di lume, senti’; cioè io Dante, cominciar; cioè a parlare in questa forma: Quando; cioè poi che, Lo raggio della grazia; cioè divina, onde; cioè dalla quale, s’accende Verace amore; cioè vero fervore d’amore in verso Iddio e lo prossimo, e che; cioè lo quale fervore, poi cresce amando: imperò che, durando tale amore, sempre cresce, Multiplicato; cioè lo detto fervore, in te; cioè Dante, tanto risplende; cioè rende splendore, Che ti conduce su; cioè in vita eterna, per quella scala; cioè per quello montamento, cioè de la virtù, U’; cioè al qual luogo, senza risalir, cioè senza 1 ritornare poi a l’ultimo quando l’anima è seperata dal corpo, nessun descende; cioè nessuno torna 2 a contemplazione della vita beata, a la quale è montamento co la scala di virtù 3 mentre che è stato in questa vita, che non vi torni dopo questa vita: imperò che senza grande grazia da Dio conceduta non si fa sì fatto montamento, e però non può essere che chi à gustato sì fatti diletti, che non ritenga sempre lo desiderio d’essi, lo quale tenendo si conviene che la sua vita sia santa e buona, Qual; cioè di noi 4, poi che tu se’ in tanta carità in verso Iddio e lo prossimo, ti negasse; cioè negasse a te Dante, il vin de la sua fiala; cioè lo fervore de la sua carità, cioè che ferventemente non amasse te, Per la tua sete; cioè per sodisfare al tuo desiderio, in libertà non fora; cioè non sarebbe libero, cioè sarebbe impedito da qualche vizio: tanto è l’uomo libero, quanto è senza vizio e peccato; et arreca la similitudine dicendo: Così com’acqua, che ’n mar non si cala; ogni acqua, se non à ritenimento o impaccio, tanto corre che viene in mare, e come è in mare si riposa: chi nega al prossimo di dichiaragli quello che onestamente desidera di sapere, mostra che non abbia carità; e se egli l’à, ch’ella sia impacciata; la quale cosa non può essere nei beati. Seguita.
C. X— v. 91-102. In questi quattro ternari lo nostro autore finge che lo spirito che àe incominciato a parlare, continuando lo suo parlare, li manifesta lo suo desiderio et a quello sodisfa dicendo e narrando chi sono quelli beati spiriti che sono in giro intorno a lui, e prima manifesta sè e lo compagno che gli era allato, dicendo così: Tu; cioè Dante, vuoi saper; cioè questo è lo desiderio tuo, cioè di sapere, di quai piante s’infiora; cioè di fiori di quali piante è composta, Questa ghirlanda, e per consequente di quali