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C A N T O X.
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1Guardando nel suo Figlio co l’amore,
Che l’uno e l’altro eternalmente spira,
Lo primo et ineffabile Valore,
4Quanto per mente o per occhio si gira
Con tanto ordine fe, che esser non puote
Senza gustar di lui chi ciò rimira.1
7Leva dunque, Lettor, a l’alte rote
Meco la vista dietro a quella parte,2
Dove l’un moto e l’altro sè percuote;3
10E lì comincia a vageggiar ne l’arte
Di quel Maestro, che dentro a sè l’ama
Tanto, che mai da le’ l’occhio non parte.
13Vedi come da indi si dirama
L’obliquo cerchio che i Pianeti porta,
Per sodisfare al mondo, che li chiama;
16E se la strada lor non fusse torta,
Molta virtù nel Ciel serebbe in vano,
E quasi ogni potenzia quaggiù morta.
19E se dal dritto più o men lontano
Fusse ’l partire, assai serebbe manco
E su e giù dell’ordine mondano.4