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c o m m e n t o |
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chiama Esperius, et alcuna volta va coniunta con Sole, secondo lo sito del suo epiciclo nel quale ella fa lo suo giro, e però dice coniunta: imperò che allora non va inanti, nè seguita; ma nasce insieme col Sole, e però dice l’Astrolago1 che li pianeti che ànno epiciclo alcuna volta sono retrogradi, alcuna volta progressivi, et alcuna volta stazionari. Allora è stazionario lo pianeto, perchè mellio fa a noi allora Venus: imperò che l’è nel montamento, e così è anco quando lo Sole entra in Libra; ma migliore stella si dice Venus quando è Lucifer, che quando è Esperus. Surge ai mortali; cioè a l’omini spezialmente, perchè Iddio per cagione de li omini fece ogni cosa, da diverse foci; cioè da 1502, come detto è, o non 180 come dice lo computo, ma da quella; cioè foce esce alcuno tempo dell’anno, cioè di mazzo3 la Luna del mondo, cioè lo Sole, Che; cioè la foce coniunta, Con miglior corso; questo dichiara ch’elli intendesse che ’l Sole era allora in Ariete, nel quale quando lo Sole è, esce con miglior corso: imperò che ascendente esce allora producibile di tutti i frutti terrestri; la qual cosa non è quando lo Sole esce di Virgine et entra in Libra: imperò che allora è descendente e finitivo di tutti, Esce coniunta con migliore stella; cioè che allora la stella Diana esce dell’oriente coniunta con lo Sole; la quale Venere è migliore a dare influenzia giù nel mondo d’amore, di dolcezza e benignità che tutte l’altre, e la mondana cera; questo imprende4 la natura creata del mondo, che è fatta come cera a ricevere la influenzia del cielo, come la cera la impressione del suggello, Più a suo modo; dice della lucerna del mondo, cioè del tempo della primavera quando la natura è disposta a generare e ricevere la influenzia del Sole, tempera; sì che non risista co la disproporzione, e suggella; cioè mettevi la sua impressione più a suo modo che non fa nelli altri tempi. Tal foce quasi; questa dizione quasi è posta per mancare, e vuole dare ad intendere che non era a punto quando lo Sole entra in Ariete; ma un poco più oltra, Fatto avea di là; cioè in quello emisperio, dove io fui con Beatrice, mane; cioè mattina, e di qua; cioè nel nostro emisperio, sera: imperò che, quando è di’ da l’altro emisperio, è notte dal5 nostro, e tutto era lì; cioè in quel luogo di verso l’oriente6 di quello emisperio, Quell’emisperio; cioè quello emisperio era fatto di là, bianco; in verso l’oriente suo, e l’altra parte; cioè del detto emisperio altro che ne l’oriente, nera; cioè era fatta in quel tempo, cioè, Quando Beatrice; cioè la santa
- ↑ Astrolago; astrologo mutato in a l’ o, come in filosafo per filosofo. E.
- ↑ C. M. da clxxx o vero da clxxxij come dice
- ↑ Mazzo; Maggio, col mutamento del g in z, come in razzo per raggio. E. — C. M. dell’ anno il Sole cioè di marzo, la quale foce congiunta Con
- ↑ C. M. per questo intende
- ↑ C. M. nel nostro.
- ↑ C. M. verso oriente