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p a r a d i s o i. |
[v. 37-48] |
l’anno nell’oriente al suo levare, quando monta dal paralello antartico all’artico, e quando descende dall’artico all’antartico che questo è lo corso suo; unde quando entra in Cancro fa lo suo levare più alto che possa fare, siccome à fatto lo di’ che è scito di Gemini: imperò che quine è lo Tropico estivale, e poi scende a farlo più giù uno grado lo secondo di’, siccome fece lo penultimo di’ che uscitte di Gemini, e così poi per ordine discendendo come àe fatto montando, intanto che previene 1 all’Equatore quando è l’equinozio autunnale quando sono pari li di’ colle notti et esce di Vergine et intra in Libra, e così sempre dilungandosi da esso in fine che viene a l’ultimo grado di Sagittario et al primo di Capricorno, dove è lo Tropico iemale, et allora fa lo suo levare più basso che possa fare e così à fatto lo suo levamento in 180 luogi 2 diversi, e poi incomincia a ritornare in su per li altri dodici segni infino che ritorna a Cancro e fa li suoi levamenti nei luoghi ch’elli à fatto descendendo in giuso, e così ritorna all’Equatore escendo di Pisces et entrando in Ariete dov’è l’equinozio vernale che le notti si pareggiono 3 ai di’, e quindi ritorna montando al Tropico estivale. E perchè ’l Sole quando esce di Vergine et entra in Libra, fa lo corso suo allato all’Equatore come quando esce di Pisces et entra in Ariete; e perchè in quelli due luogi ne’ quali lo zodiaco tocca lo Equatore sono iiii cerchi, trovantisi insieme in uno punto in due luoghi; cioè all’equinozio vernale e autunnale, avviene che in quelli due luoghi sono quattro cerchi coniunti che fanno tre croci; cioè orizzonte obliquo, coluro, equatore e zodiaco. Le croci, che fanno, sono queste: coluro si corica sopra l’orizzonte obliquo, l’equatore sopra lo coluro, e lo zodiaco sopra l’equatore, e così sono tre croci e quattro cierchi e questo si vede nella spera materiale. E per dare ad intendere di qual nascimento di questi intendea, lo dichiara per le parole seguenti: imperò che chi ben ragguarda vede che la foce, che è allato all’Equatore, può essere quando lo Sole è all’uscita di Pisces et a l’entrata d’Aries; e così per opposito può essere quando esce di Vergine et entra in Libra, e così si potrebbe intendere di queste due foci; cioè l’una quando entra in Ariete, e l’altra quando entra in Libra. Ma perchè s’intenda pur di quella, che è quando lo Sole entra in Ariete, però adiunge le parole che seguitano: La lucerna del mondo; cioè lo Sole lo quale illumina tutto lo mondo, e però lo chiama l’autore, lucerna del mondo; ma dice, coniunta: imperò che vene alcuno tempo dell’anno inanti al nascimento del Sole et allora si chiama Lucifero, et alcuna volta va dopo lo Sole et allora si
- ↑ C. M. perviene
- ↑ Luogi, fognata l’ h sì come in pelagi, teologi ec. E.
- ↑ Pareggiono; verbo della prima foggiato sulla seconda congiugazione. E.