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p a r a d i s o viii. |
[v. 58-75] |
venti che vegnano quinde, cioè Subsolano, Euro e Vulturno, e da questo riceve, maggior briga; lo golfo di Venezia, che dagli altri due, o da tutti gli altri venti; e però dice: Non per Tifeo; questo si dè dare al verbo caliga: imperò che vuol dire che non fa fummo Etna per lo gigante Tifeo, che fingeno li Poeti che sia posto sotto la Sicilia: imperò che, fulminato da Iove nella battaglia di Flegra, fu portato da l’impeto della saetta quine, dov’è Sicilia, et in sul capo li fu posto Etna, et in sul braccio diritto Peloro, et in sul braccio sinistro Pachino, et in su le gambe Lilibeo; e fingeano li Poeti che gittasse fuoco per la bocca, e questo diceano che era lo fuoco che uscia d’Etna, sicchè l’autore nega questo dicendo, che non è vero; ma è stato finto da’ Poeti, ma; caliga, s’intende, per nascente zolfo; ecco che rende la vera cagione naturale, cioè che Etena, solfano 1, et in quelle caverne del monte s’inchiudeano venti li quali accendevano lo detto solfano, e questo fuoco ardea li sassi e cercava d’uscire fuora et in quello faceva un grande romore, e poi schioppava fuora la pietra accesa; ma al tempo dell’autore, mancata la materia del solfano, non gittava se non fummo, Attesi; cioè obediti, avrebbe li suoi regi; cioè la bella Sicilia, de la quale è detto di sopra, ancora; che non li attende ora, Nati; cioè li regi, per me; cioè per la mia stirpe, di Carlo: imperò ch’io sono disceso da Carlo primo, conte di Provenza e di Pittavia, mio avo che prima ebbe lo regno di Sicilia e di Puglia, e di Ridolfo; cioè nati del duca di Sterlich 2, la cui figliuola ebbe per donna lo detto Carlo Martello. E per questo dà ad intendere che anco la Sicilia sarebbe stata sua e dei suoi figliuoli, se ’l fratello Roberto non gliela avesse levato. Questo Carlo re d’Ungaria ebbe tre figliuoli maschi della detta sua donna; cioè Ludovico, Andrea e Stefano; e due figliuole femine. Ludovico, come primo genito, rimase re d’Ungaria; Andrea fu preso per genero dal re Roberto, e fu dato per marito a la figliuola a la reina Ioanna, la quale, poi che fu re, fu strozzato e fatto morire dalla figliuola, fu una femina chiamata Clemenza de la quale si dirà di sotto. E però ben dice che ’l regno di Sicilia serebbe stato suo, se prima per mala signoria non fusse stata ribellata: imperò che si ribellò infine al tempo del re Carlo primo, suo avo, cioè nel 1282 in cal. aprile. E però lo suo parlare è in questa forma: E la Sicilia anco sarebbe stata mia e de’ miei eredi, se prima non si fusse ribellata, come l’altre parti del regno: imperò ch’ella è del titulo del regnerò però seguita: Se mala signoria; questo dice, perchè lo re Carlo primo aveva messo sì fatti officiali in Palermo e nell’altre cittadi di Sicilia, che
- ↑ C. M. cioè che il monte Etna produce solfaro, et — . Solfano, solfaro, solfo. E.
- ↑ Sterlich, Osterlich, Austria. E.