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C. VII — v. 16-24. In questi tre ternari lo nostro autore finge come Beatrice s’accorse del suo pensieri; e com’ella gli disse quale era lo dubbio suo, e promettegli di solverlo e rende lui attento ad udire, dicendo così: Poco; cioè tempo, sofferse me; cioè sostenne me Dante, cotal; cioè sì fatto, cioè sì pensoso e chinato come chi à sonno, Beatrice; cioè la guida mia; e per questo si può intendere che la santa Scrittura non lassa addormentare molto gli animi de’ lettori: imperò che sempre li sveglia con qualche buono esercizio. E cominciò; cioè Beatrice a parlare, raggiandomi; cioè risplendendo in verso me, d’un riso; cioè con una risa 1, cioè con una allegrezza: lo riso è segno d’allegrezza: imperò che da essa procede: chi pensa d’Iddio, ragiona d’Iddio, sempre sta ridente et allegro, Tal, che nel foco faria l’om felice; cioè sì fatto fu lo riso di Beatrice, che nel fuoco dello inferno chi lo sentisse sarebbe felice: se li dannati nel fuoco dello inferno sentissono l’allegrezza e lo gaudio, che à l’anima che pensa e ragiona con fervore di carità d’Iddio, serebbeno in quello fuoco beati Ecco quello che cominciò Beatrice a dire, cioè: Secondo il mio infallibile avviso; cioè secondo lo mio vedere, cioè iudicio sì diritto, che non si può ingannare: molto vede addentro la santa Teologia; questo è quello di che tu dubbiti, cioè come iustamente fusse punita in Cristo la colpa dei nostri primi parenti, e s’ella fu punita iustamente come furno poi iustamente puniti gli Giudei di quello che iustamente era stato fatto; e però dice questo, cioè: Come iusta vendetta; che fue quella che si prese del fallo dei primi parenti nella persona di Cristo, la qual fu iusta come Beatrice dimosterrà, iustamente Fusse punita; poi ne’ Iudei: imperò che della cosa iustamente fatta non è iustizia che se ne pigli vendette; e questa niente di meno è vera, cioè che iusta vendetta iustamente fu punita; e perchè qui è dubbio come, però dice: t’ài ’n pensier miso 2; cioè questo è lo dubbio ch’à messo in pensieri te Dante: imperò che non pare che possa essere iustizia dall’una parte e dall’altra: imperò che se iustamente fu la morte di Cristo per lo peccato d’Adam e d’Eva, iniusta fu la vendetta presa 3 dei Giudei; e se iusta fu la vendetta presa sopra li Iudei, dunqua iniusta fu la morte di Cristo per lo peccato dei nostri primi parenti. E qui si potrebbe dubitare, perche l’autore finge che Beatrice indivini lo suo dubbio, e questo è a communiter accidentibus: imperò che ognuno che sopra
- ↑ Risa e riso, come gesta e gesto ; quindi i plurali risa, rise, risi e gesta, geste, gesti. E.
- ↑ Miso, oggi messo; participio passato, non discaro ai padri di nostra lingua, che loro venne dal misus latino de’ bassi tempi. E.
- ↑ C. M. presa sopra li Iudei che di tale iustizia funno esecutori; e se iusta fu la vendetta