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p a r a d i s o i. |
[v. 1-12] |
dimostri la infinita potenzia, sapienzia e bontà di Dio; le quali cose a niuno si manifestano se non a quelle cose che ànno intelletto, come sono gli angnioli, li omini e li dimoni; e però disse l’autore: Per l’ Universo; cioè per tutta la creatura che si chiama universo, perch’ella è una cosa variata in più modi, e però universo viene a dire uno verso in più spezie: la materia è una 1 variata in più spezie per apprensione di nuove forme: li Filosofi distinseno ongni 2 cosa in tre spezie, dicendo che ciò che è o è pura forma come Iddio e li angnioli e l’anime umane; ma Iddio è forma delle forme; o è pura materia come fu lo caos; cioè la produzione indistinta et indivisa 3 delli elementi; o è materia con forma come sono le cose elementate. E tra le cose elementate sono sei gradi, l’uno più nobile che l’altro e continente sotto sè e comprendente l’altro; cioè lo intendere che è lo superiore; cioè lo sesto comprende lo ragionare che è lo quinto, e lo ragionare lo imaginare 4 che è lo quarto, e lo imaginare lo sentire che è lo terzo, e lo sentire lo vivere che è lo sesto 5 e lo vivere l’essere che è lo primo; ma quel di sotto non apprende di quel di sopra, e per queste sei differenzie di cose, come mostrato è di sopra, si cognosce la ineffabile opera d’Iddio chiara e laudabile da ongni creatura, penetra; cioè passa dentro come nelle cose che sono sola materia, ne le quali sta appiattata dentro per l’essere che ànno, conservandole in essere e facendole venire in varie forme quando vuole; et anco si può intendere, penetra; passa dentro in fino al centro della terra dov’ è lo inferno: imperò che quine è la gloriosa opera sua per iustizia, mantenendo in loro la iustizia che punisce ciascheduno, secondo lo suo demerito, quine è la gloriosa opera di Iddio per misericordia, mantenendo li demoni e l’anime dannate in essere che meriterebbono d’essere annichilate, e risplende; cioè appare di fuori, come nelle cose che sono pura forma, più che nelle cose che sono forma con materia, et in quelle che sono materia con forma più che in quelle che fussono pura materia, et anco di queste che sono forma con materia più nelle cose animate che nelle inanimate, et anco tra l’animate più nell’animate d’anima ragionevole che nell’animate d’altra anima, e meno altrove; cioè risplende la gloria d’Iddio, come dimostrato è, perchè meno si manifesta in essa la bontà d’Iddio. Nel Ciel; cioè empireo lo quale è pura luce e amore, come dirà presso al fine di questo poema; e però dice, che; cioè lo quale, più della sua luce prende; cioè piglia: Iddio è vera luce che illumina ogni cosa, e quello cielo à fatto di pura
- ↑ C. M. una cosa
- ↑ C. M. ogni
- ↑ C. M. indiversa dalli
- ↑ C. M. quinto; lo inmaginare che è ’l quarto con lo
- ↑ C. M. è ’l secondo col vivere