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per iustizia contra’ levantesi per superbia delle potenzio terrene e
temporali contra lui. E perchè à ripreso li ghibellini, ora riprende
i guelfi, dicendo: E noll’abbatta; cioè la insegna dell’aquila, esto Carlo novello; questo fu Carlo figliuolo secondo del re Carlo primo,
conte di Provenza fratello del re Ludovico di Francia, che fu fatto
re di Puglia e di Sicilia contra Manfredi figliuolo naturale dello
imperadore Federigo, figliuolo che fu dello imperadore Arrigo sesto;
del quale Carlo fu detto di sopra nella seconda cantica, e dice
novello per rispetto del padre che fu Carlo primo, conte di Provenza e primo re di Puglia e di Sicilia fatto per la Chiesa, lo quale
si poteva dire vecchio, perchè passato era innanti, benchè novellamente de la casa dei re di Francia era venuto a signoreggiare
Italia, et incominciò a fare contra lo imperio, Coi guelfi suoi; dice,
perchè s’accostò ai guelfi di Toscana e di tutta Italia, e favoreggiando loro et avendo favore da loro, molte cose fece contra lo imperio, sì come appare per la cronaca martiniana: imperò che
quando uscitte d’Angione 1, se ne venne in Toscana; e ricevuto dai
Fiorentini onorevilmente, lassòvi suo vicario a prego de’ Fiorentini
Amerigo di Nerbona il quale era in sua compagnia. E per questo
li Fiorentini n’andorno poi ad oste ad Arezzo e sconfissono la parte
ghibellina, e fu morto nella battaglia lo vescovo d’Arezzo che si
chiamava Guillielmo, e di poi vennono contra Pisa, e co la compagnia dei guelfi di Toscana presono tutte le castella di Pisa, salvo
che Vico e Morrona; e così ancora fu coi guelfi di Genova contra li
gibellini, e così ancora mandò Roberto suo figliuolo per capitano
di guerra a Firenze, quando li Fiorentini e Lucchesi puoseno oste
a Pistoia, ma tema de li artilli; cioè delli unghioni dell’aquila; e
per questo s’intende la potenzia dello imperio: imperò che, come
l’aquila ferisce colli unghioni e piglia la preda ; così lo imperio co
la potenzia dei suoi cavalieri castiga li suoi 2 nimici. Che; cioè li
quali artilli, a più alto leon; cioè a più alta potenzia di quegli che
tegnano parte guelfa, li quali prendono per loro insegna lo leone,
che non è la potenzia del re Carlo, trasser lo vello; cioè levorno dei
velli della sua iuba 3, che significa che lo imperio abbia mancato
la loro superbia et abbassato lo loro stato. E perchè lo detto re
Carlo in se non fu punito; ma sì nel suo figliuolo, cioè Filippo principe, che fu preso dal re di Ragona 4 e tenuto in prigione quando
passò in Sicilia, però dice: Spesse fiate già pianser li filli; cioè li
figliuoli spesse volte ànno portato pena temporale, Per la colpa del padre; cioè commessa dal padre, e non si creda; cioè lo re Carlo,
- ↑ C. M. uscitte di prigione, se ne venne
- ↑ C. M. li suoi ribelli .
- ↑ Iuba; giubba, secondo il latino iuba; chioma, crine pendente dal collo d’ alcuni animali. E.
- ↑ Ragona: Aragona, levatane via la prima vocale, come in Rimino, rena ec. per Arimino, arena . E.